Se l’elenco delle opere compensative presentato dal Comune alla Stretto di Messina conta 24 interventi, sono una decina quelli che, secondo l’amministrazione Basile, dovrebbero rientrare tra le “prestazioni anticipate”, e cioè andrebbero realizzate prima che dell’avvio della macchina vera e propria del Ponte. Un “pacchetto” da quasi 109 milioni di euro.
Si parte dal revamping dell’impianto di depurazione di San Saba, con la mitigazione delle emissioni di cattivi odori: circa 1,2 milioni di euro, c’è già il progetto esecutivo, approvato e validato e, per questo, con tutti i requisiti per entrare subito a far parte del primo elenco di opere compensative. È ancora alla fase della fattibilità tecnico-economica il progetto di revamping del depuratore di Mili (2,5 milioni), sottoposto ad aggiornamento prezzi e, quindi, da riapprovare. In questo caso si punta al riutilizzo dei reflui per ricavare acqua. Un altro intervento che il Comune vorrebbe si realizzasse prima dei cantieri del Ponte è l’adeguamento di due eliposite, con sistemi di monitoraggio e allertamento tsunami per la protezione civile (5 milioni).
Servono quai 20 milioni per uno dei progetti più importanti: il potenziamento della rete idrica potabile a servizio dei villaggi tra l’Annunziata e la zona nord e tra Gazzi e la zona sud. Due interventi (uno oggi a livello di progetto di fattibilità tecnico-economica e l’altro di progetto esecutivo) che prevedono il rifacimento di circa 150 chilometri di rete, degli allacci dell’utenza e l’implementazione dei contatori per “smart metering”. Ancor più consistenti gli interventi per lo sdoppiamento della rete fognaria, 30 milioni per le acque nere, 10 milioni per le acque bianche, entrambi ritenuti prioritari da Palazzo Zanca.
C’è già il progetto esecutivo e servono 23,4 milioni di euro per completare il progetto pilota del bando Qualità dell’abitare, già inserito nel Pnrr per 120 milioni, e che prevede il risanamento delle aree di Bisconte, Fondo Fucile e Rione Taormina. Il Comune sta rimodulando finanziariamente il progetto fino a 96 milioni, per via dei limiti temporali imposti dal Pnrr. Alla Stretto di Messina e a Governo viene chiesto, in quest’ambito, di coprire la restante parte. Altro intervento, da circa 2,2 milioni, riguarda la messa in sicurezza dell’ex discarica di Vallone Guidari, nella zona di Tremestieri: c’è già il progetto esecutivo e si chiede di sostituire, rispetto all’elenco originario di opere compensative, la messa in sicurezza di Portella Arena, per la quale è già stato chiesto il finanziamento alla Regione.
Progetto esecutivo anche per la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria nelle aree edificabili di Sperone Est (non molto distante dalla prevista stazione ferroviaria Papardo), costo preventivato: 8,6 milioni. Ne bastano 5,9, invece, per finanziare il progetto esecutivo che prevede la demolizione e la ricostruzione del ponte ad arco sulla via Vecchia Nazionale, a Mili Marina, ripristinando «la sicurezza dell’asse viario che, oltre a essere l’unica alternativa alla Statale 114 – scrive il Comune –, è anche essenziale per gli spostamenti interni della popolazione di Mili Marina».
Tra gli altri interventi, ce ne sono alcuni in fase progettuale più avanzata. Ad esempio la via del Mare San Filippo-Tremestieri (16 milioni di euro) o la sistemazione del torrente Papardo, con realizzazione di una pista di emergenza (3,8 milioni), i cui progetti esecutivi sono in fase di completamento. Tutti gli altri passano da progetti di fattibilità (tra questi, il completamento della Panoramica dello Stretto fino a Mortelle, per 25 milioni di euro) a progetti preliminari, altri ancora sono in una fase embrionale, il Dip (documento iniziale di progettazione), come la riqualificazione della litoranea nord (25 milioni) o la manutenzione straordinaria delle strade comunali (altri 25 milioni).
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