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Ponte, le risposte della “Stretto”: punto per punto

Dopo le osservazioni presentate al Mase dalle associazioni ambientaliste, arriva la replica della società amministrata da Pietro Ciucci. L’impatto sull’avifauna, l’effetto “cumulo”, l’analisi costi-benefici, la cantierizzazione, gli aspetti idrici, la questione delle faglie sismiche, le stime di traffico e la cosiddetta “opzione zero”

Lo aveva preannunziato ieri, Pietro Ciucci, «risponderemo, come abbiamo sempre fatto». Ed ecco la replica, punto per punto, della “Stretto di Messina”, alle osservazioni presentate dalle associazioni ambientaliste e da due Comitati No Ponte, nell’ambito delle procedure della Valutazione d’impatto in corso al ministero dell’Ambiente.

«La documentazione predisposta dalla “Stretto di Messina”, per rispondere alle integrazioni richieste dal Mase sul progetto definitivo del Ponte – afferma in premessa l’amministratore delegato –, è al contrario di quanto affermato, il risultato di un lavoro molto approfondito che ha coinvolto un gruppo di progettazione multidisciplinare costituito da società, professionisti e professori universitari di primaria rilevanza, in ambito nazionale e internazionale. L’ambiente, la salute pubblica, il rispetto per la biodiversità sono priorità al centro del nostro progetto. Affermare, poi che il Ponte è un “progetto ideologico, voluto politicamente, indipendentemente dalla sua utilità e realizzabilità” è una mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento e del Governo che hanno confermato la valenza strategica del Ponte destinando importanti risorse per la sua realizzazione». Vediamo i punti principali sotto esame.

Impatto sull’avifauna

«I dati sul volume della migrazione nello Stretto sono stati aggiornati da parte di ornitologi di grande esperienza con una nuova campagna di monitoraggio tramite radar a scansione orizzontale e verticale. È incredibile l’affermazione degli ambientalisti relativa a “radar mal posizionati”. Le quote di volo riferite al livello del mare e misurate col radar verticale, hanno evidenziato che la quota media delle tracce diurne è stata di circa 750 metri, mentre la quota media delle tracce notturne è stata di circa 890 metri, molto al di sopra delle strutture del Ponte».

La questione delle faglie

«Tutte le faglie presenti nell’area dello Stretto di Messina sono note, censite e monitorate, comprese quelle del versante calabrese. I punti di contatto con il terreno dell’opera, sulla base degli studi geo-sismo-tettonici eseguiti, sono stati individuati evitando il posizionamento su faglie attive».

Analisi costi-benefici

«L’analisi costi-benefici, condotta seguendo le linee guida europee e nazionali, ha mostrato che la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina è in grado di contribuire in maniera molto significativa al miglioramento del benessere collettivo, apportando significativi benefici netti alla collettività nazionale, migliorando sia gli aspetti economici sia quelli ambientali. I principali indicatori sintetici testimoniano un Vane-Valore attuale netto economico di 3,9 miliardi di euro (attualizzati 2023) e un Tire-Tasso interno di rendimento economico del 4,51%, a fronte di un costo di investimento pari a 13,5 miliardi. A livello complessivo, tenuto conto dei trasferimenti modali in favore della ferrovia, nell’arco temporale 2024-2063, si stima una riduzione di circa 12,8 milioni di tonnellate di Co2».

Le stime di traffico

«Anche per l’Autostrada del Sole si sosteneva che non c’era traffico, al contrario per il Ponte gli studi effettuati mostrano che già oggi il traffico complessivo Sicilia-resto d’Italia negli ultimi anni, tra il 2011 e il 2022, ha registrato per le diverse modalità di trasporto una crescita del 20,3% per i passeggeri e del 24,2% per le merci, nonostante la crisi economica del 2010-12 e gli effetti del Covid. Il Ponte porterà un aumento dei passaggi dagli attuali 2,7 milioni di veicoli a oltre 4 milioni di veicoli totali all’anno».

 

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