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Lo Stretto di Messina e gli investimenti ferroviari

Da quando sono state riavviate le procedure relative alla realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, i riflettori sono rimasti accesi, quasi quotidianamente, sull’operato della “Stretto di Messina”, la società “in house” dello Stato italiano chiamata a gestire la progettazione e costruzione della più ambiziosa opera pubblica mai concepita sul territorio nazionale. Ma un ruolo determinante, in questa storia, è assegnato anche al Gruppo Fs, perché, come è stato più volte ribadito, il Ponte è sì un’opera viaria, che collegherà l’Isola al Continente, ma è soprattutto un’infrastruttura ferroviaria. E, dunque, Fs, insieme con Rfi, Trenitalia, Italferr e Sistemi urbani, cioè le società satellite della grande galassia delle Ferrovie dello Stato, sta lavorando, in silenzio, all’obiettivo indicato dal Governo: realizzare l’Alta velocità fino a Reggio Calabria e tutte le opere ferroviarie connesse al Ponte sullo Stretto entro il 2032.
Lo ha affermato nei giorni scorsi, in occasione di “InnoTrans”, la Biennale internazionale dei Trasporti svoltasi a Berlino, l’amministratore delegato e direttore generale di Rfi, Gianpiero Strisciuglio: «L'Alta velocità Salerno-Reggio Calabria è un'opera di cui un lotto è in realizzazione, previsto nel Pnrr. Si tratta di un'opera complessa, dobbiamo scavare 18 km di galleria ma abbiamo una progettualità molto forte e concentrata sulla realizzazione. Gli altri suoi lotti proseguono e contiamo, nel primo trimestre del 2025, di avanzare nella fase aggiudicazione di un altro lotto. La “deadline” di completamento? Arriveremo puntuali all'appuntamento con il Ponte».
E poi ha aggiunto: «All'interno dei tracciati abbiamo sviluppato la fase di dibattito pubblico, la scelta del tracciato sarà frutto di un percorso di concertazione e condivisione. Per quanto riguarda l'entità dell'investimento, mi piace parlare delle cifre al termine della fase progettuale, parliamo, in ogni caso, di qualche decina di miliardi di investimento».

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