Cittadini, associazioni e organizzazioni, a Messina hanno partecipato alla manifestazione indetta per dire no alla realizzazione del ponte sullo Stretto. La manifestazione è legata al tema della siccità. Un corteo colorato con bandiere e striscioni partito da piazza Cairoli per poi percorrere le strade del centro cittadino.
«Lo slogan vogliamo l’acqua dal rubinetto e non il ponte sullo Stretto è uno slogan storico, abbiamo iniziato ad utilizzarlo nel 2002 durante il primo campeggio e ci ha accompagnato sempre. Adesso è lo slogan su cui è impostata buona parte della manifestazione che cade in un momento di crisi idrica di portata colossale, come non avevamo mai visto prima, in una città in cui l’acqua, in alcuni quartieri, arriva un giorno sì e l’altro no» dice Gino Sturniolo, attivista del Comitato No Ponte.
«Nei giorni scorsi - prosegue- è apparso su alcuni organi di stampa un articolo che contava in 12 miliardi il costo complessivo di manutenzione di tutta la rete idrica nazionale. Più o meno corrisponde al costo del Ponte sullo Stretto. Pensiamo che è su questo che bisogna investire piuttosto che su un’opera che consideriamo inutile». «Con questa manifestazione - aggiunge - vogliamo porre una questione che associazioni, organizzazioni e forze politiche contro il ponte si diano da fare per chiudere la Stretto spa».
Ciucci: «Legittimo manifestare, ma l’opera valorizzerà il territorio»
«Qualsiasi manifestazione pacifica è legittima, perché esternare le proprie opinioni non è mai sbagliato e la Stretto di Messina è sempre aperta al dialogo e all’ascolto». Lo dice Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina commentando la manifestazione contro la realizzazione del ponte sullo Stretto questa sera a Messina. «Il ponte è un’opera del territorio e per il territorio - aggiunge - che porterà con sé anche una metroferrovia con tre fermate metropolitane e il prolungamento della tangenziale autostradale di Messina fino a Ganzirri, con due nuovi svincoli a Sant'Agata e Granatari. Apparterrà alla popolazione che vive sulle due sponde dello Stretto. E apparterrà anche a coloro che, oggi, sono scesi in piazza».
«Le lunghe code agli imbarchi di Villa San Giovanni, registrate in questo sabato di esodo da bollino nero, dimostrano a tutti l’importanza di avere un collegamento continuo tra le due coste, aperto 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno. È evidente l’incidenza che l’opera avrebbe sulla riduzione dei tempi e dei costi del trasporto - prosegue - L’opera 'Pontè creerà un polo scientifico in sinergia con le università locali e consentirà di attivare una seria formazione professionale per i profili lavorativi richiesti. Rispetto al delicato tema dei pur necessari espropri, sono state attivate procedure che vanno ben oltre quanto previsto dalla legge, andando incontro alle persone in ogni modo consentito. È stata presa ogni possibile accortezza al fine di ridurre al massimo, ma l’obiettivo è azzerarli, i disagi durante i lavori, incluso il fabbisogno di acqua. Per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico i cantieri saranno del tutto autosufficienti, senza gravare in alcun modo sulle risorse a disposizione della cittadinanza».
Ciucci spiega che «Stretto di Messina, con il Contraente Generale, ha studiato diversi sistemi di approvvigionamento: realizzazione di pozzi, dissalatori, riuso di acque industriali. La soluzione adottata sarà ovviamente concordata con le autorità e consentirà non solo di coprire efficacemente il fabbisogno dei cantieri, ma anche di garantire un surplus idrico a beneficio della collettività. Le opere realizzate, a fine lavori, saranno patrimonio del territorio». «E' quanto meno curioso che il giorno della manifestazione sia stato fissato in un sabato di bollino nero, con Villa San Giovanni soffocata da file interminabili di autovetture che in alcuni momenti sono giunte fino all’autostrada» conclude.
Caricamento commenti
Commenta la notizia