Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Ponte, botta e risposta tra Cgil e “Stretto di Messina”

Botta e risposta tra Cgil e “Stretto di Messina”, nell’ambito dell’infinito dibattito sul collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. Come i partiti del Centrosinistra, così anche la Cgil ribadisce il suo no “politico” al Ponte sullo Stretto. Una posizione che è andata a rafforzarsi nel corso degli ultimi anni, a differenza di quanto avveniva nel passato. Basta ricordare due dati, anzi due documenti, entrambi risalenti a 20 anni fa. A distanza di 20 anni, per la Cgil, «non è il Ponte sullo Stretto, opera inutile e dannosa, l’infrastruttura necessaria a rilanciare lo sviluppo della Sicilia, della Calabria e dello stesso Mezzogiorno. Occorre un intervento dello Stato per costruire una programmazione mirata e coerente e disegnare un nuovo piano di sviluppo industriale». Ad affermarlo sono il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo e i segretari generali della Cgil Calabria, Angelo Sposato, e della Cgil Sicilia, Alfio Mannino. Definiscono «lacunoso» il progetto del Ponte, «che ha come presupposto un’analisi costi-benifici irrealistica», un’opera che «comporterebbe gravi impatti ambientali, paesaggistici e naturalistici, determinati anche dall’enorme problematicità della gestione dei cantieri disseminati in tutta l’area, e che metteranno in crisi per anni le città di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni». Alle critiche della Cgil replica immediatamente l’amministratore delegato della “Stretto” Pietro Ciucci: «Il progetto del Ponte non è affatto “lacunoso” o “irrealistico”. Le richieste di chiarimenti del Mase sono espresse secondo quanto previsto dalle procedure in corso e sono da confrontare con l’entità e la complessità dell’opera, oltre 10mila elaborati. La validità del progetto non viene messa in discussione, tantomeno l’elevatissimo livello scientifico e ingegneristico degli studi condotti». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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