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Ponte sullo Stretto, gli ingegneri: alt alle strumentalizzazioni

Il presidente Santi Trovato ribadisce il sì convinto dell’Ordine, ma evidenzia anche le criticità sul progetto e sui tempi

«Noi siamo favorevoli alla realizzazione del Ponte». Lo scrive, con tre punti esclamativi, e lo ribadisce con forza, il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Messina, Santi Trovato, il quale intende sgombrare il campo dagli equivoci e dalle letture “strumentali” del documento che è stato inviato nei giorni scorsi alla società “Stretto di Messina” e al “General contractor” (il Consorzio “Eurolink”). Trovato, in rappresentanza degli ingegneri della città e della provincia, ribadisce che «la realizzazione di questa grande infrastruttura costituirà una vera svolta per la nostra economia e migliorerà certamente, con il completamento di tutte le opere connesse, anche la percezione di “Area integrata” che fino ad oggi abbiamo avuto dello Stretto ma senza mai vederne i frutti concreti». E, dunque, nessun «passo indietro», nessun “ripensamento” rispetto alla posizione storica assunta dall’Ordine professionale.

«Ma con la stessa certezza – aggiunge Santi Trovato – abbiamo manifestato, con la nota del 3 maggio, perplessità e dubbi sulle molte lacune e criticità contenute nel progetto che, entro il 16 giugno, dovrebbe essere esitato nell’ambito della Conferenza dei servizi indetta dal ministero delle Infrastrutture. E non abbiamo poi tanto “sbagliato” con quello che abbiamo scritto, alla luce di quanto affermato dall’amministratore delegato della “Stretto”, Pietro Ciucci, il quale conferma che per l'attività di analisi ed elaborazione dati “saranno necessari mesi... non giorni o settimane”. Non siamo stati “facili profeti” ma professionisti che hanno saputo leggere le “carte” e che, con scienza e coscienza, hanno anticipato quello che sarebbe successo. Aggiungiamo – insiste il presidente dell’Ordine degli ingegneri – che se non si attiverà da subito questa attività di analisi, verifica ed elaborazione, trascorrerà ancora tempo “inutile” in chiacchiere, prima di avere un progetto realmente cantierabile ed esecutivo del Ponte».

Le opposizioni cavalcano l’onda anti-Ponte che sembra agitarsi dal capo (le regioni del Nord) alla coda (Calabria e Sicilia) dello Stivale, con attacchi duri al Governo, al vicepremier Matteo Salvini ma anche ai tecnici e ai progettisti della “Stretto” e del Consorzio Eurolink, accusati di aver prodotto finora il progetto di un’opera che non “starebbe neppure in piedi”.

Durissima la replica del senatore della Lega, Nino Germanà: «Le Sinistre sono in affanno e cercano di buttare fango contro Salvini e il Governo, facendo terrorismo a scapito dei cittadini. Bonelli e tutti quelli come lui fanno il tifo per il fallimento del Paese pur di colpire l’Esecutivo, sperando che vada tutto male col solo scopo di fare becera propaganda. A questi uomini del No allo sviluppo, No al progresso, No alle infrastrutture rispondiamo con l’Italia dei Sì. Il nostro obiettivo è aprire i cantieri del Ponte entro l’anno, significa concludere la legislatura con tre anni di cantiere alle spalle. Noi rappresentiamo l’Italia che vuole essere competitiva per dare un’opportunità alle future generazioni, tutto il contrario di Sinistra e Cinque Stelle che promuovono la decrescita felice».

Intanto, da Villa a Messina, continuano a muoversi i Comitati e le associazioni del Fronte del No. Sulla sponda calabra, come riferisce Giusy Ciprioti, si è tenuto l’incontro organizzato dal Comitato “Titengostretto”, al quale hanno preso parte gli ex sindaci dello Stretto che, nel corso della loro esperienza, hanno già espresso parere contrario all'opera e cioè Rocco Cassone, Cosimo Calabrò, Giancarlo Melito e il messinese Renato Accorinti.

Anche l’attuale sindaca di Villa, Giusy Caminiti, ha tracciato «un excursus sulle iniziative istituzionali intraprese a tutela della comunità e sui prossimi passi», tra cui un ulteriore confronto pubblico con gli espropriandi prima della scadenza dei termini per le osservazioni e l'arrivo a Villa e Messina, tra domani e il 7 maggio, del gruppo istruttore della Commissione Via.

«Mi pare poco sia cambiato dal precedente progetto – ha detto Rocco Cassone –, a parte un lifting che mira solo a creare illusioni. Il castello sta crollando. È irrealizzabile, illogico e se si deve risolvere il problema del traffico con la Sicilia l’alternativa è il porto a sud, idea compatibile con l’ambiente». Il “refrain” di Accorinti non è mai cambiato nel corso dei decenni e tutto si può dire di lui ma non che non resti coerente con il suo “no al Ponte” (a differenza di altri...). «La consapevolezza attorno al “no” è cresciuta nel tempo – ha dichiarato l’ex sindaco di Messina –, anche i sondaggi nazionali cristallizzano questa coscienza grazie ad un lavoro basato su motivazioni. I ponti sono strutture importanti, ma questo è una follia strutturalmente ed economicamente. Dobbiamo proteggere uno dei luoghi più belli del pianeta e ci vogliono idee, investimenti, altre infrastrutture».

Per gli altri due ex amministratori, Melito e Calabrò, occorre «una nuova visione del sistema economico europeo che guardi al Sud con imprescindibile programmazione di viabilità, retroporti, ferrovie e aeroporti» e per portare avanti la battaglia bisogna puntare sugli «strumenti a disposizione nelle sedi statali ed europee e sull'opinione pubblica, perché il problema non è solo degli espropriandi ma di tutta la città». Una voce favorevole al Ponte sullo Stretto è, invece, quella di un grandissimo attore italiano, Giancarlo Giannini, il quale è stato ieri a Reggio Calabria e ha dichiarato di guardare con grande interesse «a un’opera che può rilanciare il Sud».

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