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Cateno De Luca, ci dice, allora, cosa farà da grande?
«Applico l’insegnamento del grande Gaudì, sarò più originale del solito tornando alle origini. Le mie origini sono quelle di una persona creativa».
E quindi?
«Quindi mi libero di un’attività che ho svolto per quasi 30 anni. Non mi occuperò più di partito. Ci sono quadri dirigenti che è tempo che si prendano le proprie responsabilità. Finisce la fase del “tanto ci pensa Cateno”».
Questo non significa non fare politica.
«Ovvio, continuerò in modo diverso e innovativo. Smentiremo chi considera esaurita la fase di Cateno. Lancerò una cosa nuova, ma non una casa nuova».
A questa convention ci saranno tutti i partiti. Che significa?
«Notificherò a tutti che i rapporti con Sud chiama Nord non dovranno tenerli più tramite me. Non voglio una delegittimazione involontaria di uomini e donne che sono cresciuti con me».
Un messaggio anche interno al partito.
«Ovviamente sì. Ho parlato di finti rematori che usciranno allo scoperto, e magari lasceranno la barca. Noi abbiamo la necessità di ritrovare il nostro smalto genetico, se questo è stato sporcato da alcune presenze, meglio togliersi le zavorre».
Queste “zavorre” ci sono ancora?
«Fondamentalmente ce ne siamo liberati. Ora serve solo una presa di coscienza della classe dirigente, avere 30 autobus pieni per una manifestazione politica è la reazione che desideravo».
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