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Messina, verso il rimpasto in Giunta: esce Currò, dentro Laura Castelli. E all'Atm sta per salutare Campagna

Laura Castelli, vice ministro all'Economia

L’attività politica, a Palazzo Zanca, è in fase di “riscaldamento”. Il consiglio comunale si è rimesso in moto la scorsa settimana e lo ha fatto ascoltando in aula le relazioni annuali del sindaco Federico Basile, dei suoi assessori e dei vertici delle società partecipate. Mercoledì toccherà ai consiglieri comunali – la parola all’accusa, si direbbe se si fosse in tribunale – porre quesiti e osservazioni rispetto alla narrazione fin qui esposta sui primi due anni di amministrazione Basile. Un’occasione di tirare qualche colpo per l’opposizione, “cresciuta” numericamente in questo primo scorcio di mandato.
Ma a tenere banco, nei corridoi di Palazzo Zanca, sono altre dinamiche, interne alla giunta. Le voci su un più che probabile rimpasto si rincorrono, l’ingresso in squadra della presidente di Sud chiama Nord, l’ex viceministra (ai tempi era pentastellata) Laura Castelli, sembra ormai scontato. Resta da capire, però, con quale ruolo, perché c’è chi sussurra con insistenza che possa farlo da vicesindaca, a discapito – come già avvenuto quando sindaco era Cateno De Luca – di Salvatore Mondello. A quest’ultimo pare sia stata proposta la presidenza di Atm Spa, data anche qui per imminente l’uscita di Pippo Campagna, chiamato a gestire a tempo pieno la sempre più strategica Asm di Taormina. La guida dell’azienda trasporti, però, non interesserebbe a Mondello, che quindi potrebbe, alla fine, rimanere in Giunta, mentre in uscita dovrebbe esserci l’attuale assessore alla Pubblica istruzione, Pietro Currò.
Che questo sia un momento delicato per l’amministrazione Basile è confermato anche dalla scelta – anche questa nell’aria da tempo – di nominare un nuovo esperto (a titolo oneroso, 1.500 euro al mese). Anzi, un’esperta: la giornalista Valeria Brancato, di Santa Teresa di Riva, che dopo aver gestito la comunicazione delle campagne elettorali di De Luca e dello stesso Basile, adesso entra “a palazzo”. Non come addetto stampa del Comune – la legge prevede altre strade –, ma come consulente per la comunicazione politica del sindaco e dell’Amministrazione, come già sta avvenendo con la crisi idrica.

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