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Il sindaco a confronto con gli industriali: "Messina al centro di sfide epocali"

L’incontro del sindaco Federico Basile con i presidenti di Confindustria Sicilia e Messina, Gaetano Vecchio e Pietro Franza

Un approccio il più possibile concreto, non ideologico, al contempo critico e costruttivo, di fronte alle sfide (sicuramente epocali) che coinvolgeranno la città di Messina nell’immediato futuro e per il prossimo decennio. È la posizione ribadita dal sindaco Federico Basile, durante i due incontri istituzionali avuti ieri mattina: la visita del presidente di Confindustria Sicilia Gaetano Vecchio, accompagnato dal presidente dell’Associazione industriali messinesi Pietro Franza e il confronto con la rettrice Spatari.
Confindustria Sicilia guarda con estrema attenzione allo Stretto, vero e proprio crocevia tra l’Europa continentale e il Mediterraneo, a maggior ragione in questa fase storica, con in corso d’opera le procedure relative alla progettazione e alla costruzione del nuovo sistema infrastrutturale, che comprende oltre 40 chilometri di raccordi viari e ferroviari connessi al collegamento stabile tra Torre Faro e Cannitello. Il presidente Vecchio aveva già ribadito, fin dal giorno del suo insediamento, la posizione storicamente favorevole al Ponte degli industriali siciliani ma, come ripetuto anche ieri, è essenziale che la grande opera venga contestualizzata in uno scenario di radicale ristrutturazione delle reti infrastrutturali dell’Isola. Gli investimenti programmati dalle Ferrovie e dall’Anas vanno in questa direzione.
Per Basile non è facile districarsi nel groviglio delle vicende del Ponte. Lui da sempre favorevole, si è trovato nel bel mezzo dello scontro permanente tra il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca e il vicepremier Matteo Salvini. De Luca, anch’egli da sempre favorevole al Ponte, nella sua battaglia politica contro il ministro dei Trasporti ha assunto una posizione contraria, non al collegamento stabile, ma «al Ponte di Salvini». E questo è uno dei motivi di polemica anche con il gruppo locale della Lega, che attacca ad ogni piè sospinto l’Amministrazione comunale, dopo che proprio i leghisti di “Prima l’Italia” contribuirono, con l’accordo di De Luca con Nino Germanà, alla vittoria di Basile alle elezioni del giugno 2022.
E poi, da sindaco di Messina, la giacca di Basile è tirata da un lato e dall’altro. I movimenti No Ponte chiedono che il sindaco, rappresentando anche le istanze dei contrari, si faccia carico di un’interlocuzione molto più netta e dure nei confronti del Governo nazionale e della società “Stretto di Messina”. Ma a Messina sono tanti i favorevoli, tra partiti, organizzazioni, ordini professionali e singoli cittadini, e perché Basile non dovrebbe rappresentare anche loro? Sul Ponte non c’è mai stato un referendum popolare, quindi nessuno può arrogarsi il diritto di affermare che «la città non vuole» o «la città vuole» quest’opera.

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