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Ponte sullo Stretto, il nodo degli espropri in Commissione. Gli accordi possono ritardare l’avvio?

Gli interventi degli esperti Briguglio e Caldarera. Sollevato anche il tema delle comunicazioni digitali e del cimitero di Granatari

E se poi fossero gli espropri a far saltare i programmi temporali “lampo” del concreto avvio del cantiere del Ponte? È questa la sensazione, che alla stretta finale, è emersa al termine della seduta della commissione Ponte di ieri pomeriggio. Ospiti due illustri amministrativisti come i professori Carmelo Briguglio e Mario Caldarera, invitati dall’ufficio di presidenza guidato da Pippo Trischitta.
Negli spalti un gruppo di residenti della zona di Torre Faro interessata, in qualche modo, al cantiere del Ponte. Tre settimane fa, l’ad della Stretto di Messina Pietro Ciucci ha dettato i tempi della fase di espropri degli immobili e dei terreni, dicendo che a febbraio partirà la fase preventiva, che è in corso l’aggiornamento del relativo piano e che poi sarebbero partite «le comunicazioni previste dalla legge e anche di più». L’attività espropriativa vera e propria, invece, potrà scattare solo dopo l’approvazione del progetto da parte del Cipess e la contestuale dichiarazione di pubblica utilità. Altro passaggio chiave quello dell’aggiornamento del protocollo del 2011 con proprietari e Comune per stabilire metodi e tempi.

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