C’è chi chiede un “Piano Marshall” per l’economia cittadina, come il presidente di Confcommercio, Carmelo Picciotto. Chi, invece, pur riconoscendo l’esigenza di riforme di legge a livello nazionale, come il presidente di Confesercenti, Alberto Palella, ribadisce come al Comune spetti il disegno di una strategia-volano. E tutti, a partire dal presidente della Camera di Commercio, Ivo Blandina, pensano che sia necessario un tavolo unico, in cui discutere di una crisi resa ancora più incontrovertibile dai dati elaborati proprio dall’ente camerale e pubblicati ieri dal nostro giornale: 536 imprese in meno tra il 2022 e il 2023, di cui 292 nel solo settore del commercio. Un’ecatombe che non può che essere punto prioritario nell’agenda di chi è guida della città tutta, il sindaco.
Secondo Federico Basile «sono tanti gli elementi che devono essere presi in considerazione, alcuni vanno oltre la dimensione locale, come la vicenda del bonus 110 che ha messo in crisi diverse aziende. Oppure anche il tema della Zes unica, che è problema oggettivo, perché è qualcosa che era nato in un modo, ha portato alla nascita di progetti, come il nostro i-Hub, ma adesso non sappiamo come andrà a finire. E questo crea incertezza e rende molto più complessa la fase della programmazione».
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina
Caricamento commenti
Commenta la notizia