Sono due, non uno solo, i pareri dell’Avvocatura dello Stato secondo cui Maurizio Croce non potrebbe svolgere contemporaneamente i ruoli di consigliere comunale e di soggetto attuatore del commissario contro il dissesto idrogeologico. Entrambi i pareri sono stati richiesti dal commissario stesso e risalgono a più di un anno fa, ma finora non sono mai stati trasmessi ufficialmente al Comune, seppur richiesti (anche di recente).
Il primo è del 24 maggio 2023 e di fatto era già noto: per l’Avvocatura, quello di Croce è un incarico dirigenziale a tutti gli effetti, incompatibile, dunque, col ruolo di consigliere. La novità è che c’è anche un secondo parere, di due giorni dopo, nel quale l’Avvocatura ribadisce la propria tesi anche alla luce del parere dell’Anac che, invece, di fatto legittimava il doppio incarico di Croce. Due pareri dei quali, finora, non si è tenuto conto.
Il consiglio comunale, invece, ha deciso di rinviare il dibattito sulla delibera che trattava proprio il tema dell’ incompatibilità di Croce e, quindi, della possibile conseguente decadenza.
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