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Ponte sullo Stretto, "opera straordinaria che farà ripartire tutta la regione"

Il forum si è tenuto al Raya di Panarea dal titolo “Ponte tra sviluppo e lavoro”

Si guarderà innanzitutto al territorio nei prossimi step che porteranno all'avvio dei cantieri del Ponte sullo Stretto. Diventa importante in un'area dove i tassi di disoccupazione hanno raggiunto livelli record (a Messina primato nazionale quello femminile oltre il 26%) preparare maestranze e tecnici. A sottolinearlo il presidente nazionale di FormaTemp Francesco Verbaro che ha fornito numeri drammatici e ha indicato la strada da seguire. Si è parlato anche di questo nel forum che si è tenuto al Raya di Panarea. Promotore il senatore della Lega Nino Germanà. A garantire un imminente tavolo che va in questa direzione il sottosegretario al Lavoro, Claudio Duringon e il vicepresidente della Regione Luca Sammartino. Un tavolo a cui parteciperà WeBuild. "Il ponte dello Stretto - ha sottolineato Lino Morgante presidente della Ses e direttore editoriale della Gazzetta del Sud - è da sempre un nostro cavallo di battaglia assieme alle infrastrutture, dagli aeroporti, alle autostrade. alle ferrovie, ai porti. Sbaglia chi affronta il tema ponte in maniera ideologica. Occorre guardare i numeri. E i numeri ci dicono che occorre alla Sicilia e all'intero paese. Siamo stati sempre aperti ai contribuiti e alle opinioni di tutti, nessun si o no ideologico".

Il sottosegretario Durigon nel suo intervento ha evidenziato che «tra le tante cose positive che porterà il Ponte sullo Stretto c'è sicuramente il lavoro. Sarà una grande opera infrastrutturale, importante forma di attrazione economica, culturale e occupazionale. Non una cattedrale nel deserto come qualcuno vorrebbe farci credere, ma il vero motore della sostenibilità dei trasporti in Sicilia e in Italia. Ricordo che insieme al Ponte investiremo 70 miliardi tra Sicilia e Calabria che saranno determinanti per la crescita di questi territori, e rimetteranno al centro anche tutte le altre infrastrutture che possono risollevare isole come questa». «È chiaro - ha quindi proseguito Durigon - che avremo bisogno di persone formate per la realizzazione di questa opera e sono certo che le due Regioni daranno una formazione adeguata ai lavoratori che saranno impegnati in questa infrastruttura perché solo con il lavoro possiamo dare la speranza di una vita migliore. Quella che poteva sembrare un’utopia - ha quindi proseguito - diventerà presto una realtà grazie all’impegno e alla tenacia del ministro Matteo Salvini che, in questa terra, ha visto un grande potenziale facendo scelte coraggiose. Fa rabbia sapere che per anni posizioni ideologiche di una sinistra pronta a dire “no” a tutto abbiano fermato il Paese, negando risorse fondamentali per questa regione».

Per il vicepresidente della Regione siciliana, Luca Sammartino, si tratta di «un vero e proprio moltiplicatore di economia che farà rientrare tante nostre eccellenze. La Regione siciliana finalmente ha un governo che, assieme a quello nazionale, ha messo in campo ogni azione per fare in modo che fra meno di un anno l’avvio del cantiere per la realizzazione del Ponte sullo Stretto sarà realtà. Un ponte culturale, che rimette assieme infrastrutture, un’area di sviluppo e una regione che merita di far conoscere le grandi aziende che lavorano nel nostro territorio con le sue eccellenze. Dobbiamo tornare a parlare di una Sicilia competitiva, sul piano culturale, economico e dei diritti. I siciliani aspettavano da troppo tempo. Il ministro Matteo Salvini ha creduto fin da subito in questa grande opera in maniera chiara. Noi saremo al fianco del Governo per assicurare quelle politiche attive del lavoro e formare i lavoratori per la realizzazione di questa infrastruttura. Sono certo - ha quindi concluso - che il Ponte sarà un’opera strategica che permetterà a tante eccellenze, che in questi anni sono andate all’estero, di poter tornare».

Della stessa idea il senatore Nino Germanà, segretario in Commissione Trasporti e segretario della Commissione bicamerale insularità. «Il Ponte sullo Stretto - ha evidenziato - consentirà alla nostra Sicilia di recuperare il tempo perduto. Lo considero il Ponte verso la libertà, verso lo sviluppo, verso il lavoro. Una infrastruttura strategica per l’Europa ma, soprattutto, per questo nostro Sud, rimasto indietro rispetto al resto del Paese. I cittadini hanno pagato un prezzo troppo alto fino ad oggi, tra costi di insularità esorbitanti, un inquinamento davvero impressionante e un “gap” infrastrutturale che il Ponte ci consentirà di recuperare. Non ci sono più scuse. Abbiamo davanti a noi quattro anni di governi, nazionale, siciliano e calabrese. Il Ponte si farà e sarà un grande attrattore di investimenti. La Lega, e il ministro Matteo Salvini, hanno deciso di scommettere nel Sud e in questa grande opera. Mi sento di poter dare delle rassicurazioni sul fatto che non siamo indietro e che presto l’opera diventerà realtà e sarà realizzata anche con manodopera e tecnici di questa bellissima terra. C’è chi parla di referendum? Non ce n’è bisogno. Il referendum c’è già stato, il 25 settembre, quando gli italiani hanno votato il centrodestra e un programma di governo con il Ponte sullo Stretto tra le priorità. Il ministro Salvini, su questo, è un treno in corsa e noi lo stiamo seguendo».

WeBuild dovrà dire quali e quanti tecnici serviranno. "Ma la formazione spetta alla Regione - ha sottolineato Verbaro messinese doc - È tempo che si guardi alle professionalità che servono al territorio e non ai corsi che servono agli enti". E poi una serie di numeri che la dicono lunga su quanto il mercato del lavoro sia in crisi nell'area dello Steetto. A Messina spettano due primati negativi. Il tasso di disoccupazione in Sicilia è pari al 17%. A Messina raggiunge il 21,5% che rappresenta il record regionale. Il tasso di disoccupazione femminile è al 26, 4%. E questo assegna a Messina il triste primato nazionale. A Reggio Calabria i dati sulla disoccupazione sono 13, 1% per gli uomini e 15, 5% per le donne. Il capitolo emigrazione è naturalmente strettamente legato. Messina, nel 2021, ha perso 12.222 abitanti. Reggio Calabria 10.000. La Sicilia, secondo le previsioni demografiche mediane, passerà procedendo di questo passo nel 2070 ad avere 3 milioni e 105 mila abitanti contro i 4 milioni e 833 mila attuali. Tornando al capitolo formazione serviranno ingegneri con esperienza specifica - ha spiegato Verbaro- il rischio è che debbano essere importati. Servirà un piano specifico di formazione che convolga la Regione, gli istituti tecnici e le università. Occorre per questo definire al più presto il fabbisogno nei vari ambiti per riuscire ad aumentare il tasso di occupazione dell' intera Sicilia orientale e della Calabria. Siamo in ritardo come al solito. Ma possiamo e dobbiamo recuperare. L' importante è partire subito".

 

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