Sessanta minuti di colloquio intenso e costruttivo. Così si sarebbe detto un tempo di fronte ad un colloquio fra parti contrapposte che cercavano una soluzione al problema di turno. Stavolta però siamo di fronte ad un’audizione, quella più attesa degli ultimi 11 anni. Quella che può definire i contorni di una vicenda come il dissesto del Comune di Messina che ha impegnato due commissari e tre sindaci e che solo ora è arrivato al redde rationem. Ieri mattina Palazzo Zanca si è presentato in forze alla Corte di Conti di via Notarbartolo. Con il sindaco Basile, la segretaria generale Rossana Carrubba, il ragioniere generale Antonino Cama e il collegio dei revisori dei conti.
Il Comune avrà un paio di giorni di tempo per rispondere con una nota ai dubbi che riguardano qualche dato sui debiti fuori bilancio lettera A, quelli lettera E, sul contenzioso pendente e anche sulla sentenza, favorevole all’Ente, che ha riguardato la gestione dello stadio Scoglio da parte di Rocco Arena. «Produrremo quello che ci hanno chiesto – ha detto il sindaco –, ma in ogni caso ho già dato tutte le risposte già durante l’audizione. L’impianto del nostro piano di Riequilibrio, a giudicare dalle domande, regge e ci sono state fatte solo richieste molto specifiche. Ottimista? lo sono sempre stato e continuo ad esserlo ora che abbiamo detto la nostra».
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