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Messina, elezioni vicepresidenti in Consiglio: un voto e poi è il caos

Ancora un nulla di fatto per l’elezione dei due vicepresidenti dell’Aula. Una sola seduta, una lunghissima serie di sospensioni e poi il rompete le righe senza un nuovo appuntamento. Dopo il ricordo di Silvio Berlusconi è iniziata la votazione a scrutinio segreto del vicepresidente vicario. Nello Pergolizzi, presidente eletto una decina di giorni fa, ha ricordato come si trattasse di una prima votazione e che pertanto servissero 17 voti per assegnare l’incarico. Ha anche aggiunto che sarebbe, invece, bastata la maggioranza semplice ( chi prende più voti vince) dalla seconda in poi.
Trenta i consiglieri presenti: unici assenti giustificati La Fauci e Buonocore. Esito: 14 voti per Serena Giannetto, sostenuta dai gruppi di Basile e 16 voti per Mirko Cantello, per l’opposizione che si ritrova compatta anche con il Pd. Pergolizzi rinvia alla secondo elezione, ma Carbone (FdI) pone un dubbio procedurale. Secondo una sentenza del Tar, l’elezione del presidente e dei vice che avvenga durante la legislatura e non in avvio del quinquennio, sarebbe da considerare alla stregua di una qualunque delibera d’Aula per la quale non serve una maggioranza qualificata, nemmeno in prima battuta. Per questo Carbone chiede che venga nominato Cantello. Partono gli interventi e le sospensioni a raffica. La segretaria Carrubba non si esprime più sull’argomento e rinvia alle esito del pronunciamento dell’assessorato regionale agli enti locali e al Tar a cui si sono rivolti o si rivolgeranno i 17 consiglieri dell’opposizione alla luce della contestazione dell’elezione di Nello Pergolizzi. In quel caso, il tema era legato anche al fatto che quella venisse considerata prima o seconda votazione e all’applicazione di una circolare regionale sulla quantificazione della maggioranza.
«Il presidente è nel pallone! – hanno commentato in nottata i gruppi d’opposizione –.Pergolizzi, assumendosi una grande responsabilità, sconfessa la segretaria generale, ponendo dei dubbi sulla legittimità della sua stessa elezione. Infatti, sulla scorta della legittima richiesta di parere all’Assessorato agli Enti locali di 17 consiglieri comunali, ha inteso sospendere l’elezione dei due vicepresidenti “sine die” perché, a suo dire, non sereno sulla legittimità degli atti. E ciò nonostante la segretaria generale avesse confermato in Consiglio la correttezza della sua personale interpretazione, pur non condivisa dalla maggioranza d’aula. Peraltro è quanto meno singolare che un Consiglio comunale possa rimanere ostaggio dei dubbi non volutamente fugati da chi è preposto, per il ruolo che ricopre, a garantire la legittimità dei lavori d’aula. Siamo certi, tuttavia, che il presidente Pergolizzi davvero abbia sospeso i lavori perché confuso e non sereno, come da lui stesso dichiarato, e non per perché alla prima votazione la candidata della sua compagine politica è risultata soccombente rispetto al candidato delle opposizioni…».

Pergolizzi: "No ad interpretazioni faziose"

Non si è fatta attendere la risposta di Pergolizzi: "In riferimento alla nota diffusa a mezzo stampa dai consiglieri comunali di opposizione, mi corre l’obbligo di smentire quanto dagli stessi dichiarato. E’ sconcertante come sia stato dichiarato alla stampa che “il Presidente è nel pallone ….e assumendosi una grande responsabilità, sconfessa il Segretario Generale, ponendo dubbi sulla legittimità della sua stessa elezione”. Come più volte dichiarato dallo scrivente durante i lavori d’aula, ho nei confronti del Segretario Generale del Comune il rispetto istituzionale dovuto ad una figura istituzionale appartenente al Ministero dell’Interno, cui la legge affida il compito della consulenza giuridico amministrativa a tutti gli organi dell’ente. Mai mi consentirei, da soggetto istituzionale eletto dal popolo e nel rispetto dei cittadini che mi hanno eletto, di violare le più elementari regole che devono caratterizzare lo svolgimento della funzione di consigliere comunale, contrastando i pareri resi dal Segretario Generale nello svolgimento della sua funzione. Al contrario, ritengo gravissimi i comportamenti dei consiglieri di opposizione, i quali per motivazioni di carattere prettamente politico, tentano di delegittimare il ruolo di garanzia ed imparzialità del Segretario Generale, entrando nel merito, senza averne titolo ed in contrasto con il decoro che dovrebbe caratterizzare soggetti istituzionali quali sono i componenti del consiglio comunale, della funzione di consulenza giuridica dalla stessa svolta solo perché i pareri resi non corrisponderebbero alle “esigenze politiche” degli stessi. Ritengo che in questa vicenda, i consiglieri comunali di opposizione, per i toni assunti e per le modalità scomposte di esercizio del mandato politico, stiano assumendo una condotta per nulla istituzionale minando il prestigio ed il decoro del consiglio comunale tutto. La motivazione che mi ha portato a chiudere la sessione di consiglio è stata ampiamente chiarita in aula e non dovrebbe essere distorta e interpretata faziosamente, ma ad ogni buon fine, chiarisco che la mia mancanza di serenità non è certamente riferibile a dubbi sul parere rilasciato dal Segretario Generale e, nientedimeno, alla legittimità della delibera con la quale sono stato eletto alla carica di Presidente del Consiglio Comunale, ma esclusivamente al clima di tensione generato dai consiglieri di opposizione e alle pressioni esercitate sul Dirigente e sul Segretario Generale, attraverso vari interventi durante i lavori del consiglio e con relative note di diffida inviate agli stessi per annullare la mia elezione. I consiglieri di opposizione, sulla vicenda, hanno richiesto il parere all’Assessorato delle Autonomie Locali e dovrebbero avere la pazienza di attenderne gli esiti. Per quanto sopra, dopo aver sentito la Conferenza dei Capigruppo, il Dirigente degli Affari di Consiglio e il Segretario Generale, ho ritenuto di chiudere la sessione di consiglio e sospendere la trattazione delle delibere in questione fino al ricevimento del relativo parere da parte dell’Assessorato Enti Locali. Nella convinzione di aver chiarito la mia posizione sulla questione, rispetto a dichiarazioni infelici da parte dei colleghi dell’opposizione, invito gli stessi a tenere comportamenti e atteggiamenti in linea con il ruolo istituzionale rivestito ed al rispetto dovuto nei confronti del Segretario Generale, dei Dirigenti e della nostra cittadinanza.

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