“Il consiglio comunale è sotto sequestro, ancora una volta Cateno De Luca antepone i suoi interessi a quelli della città”. L’opposizione di Messina va all’attacco e denuncia ancora una volta gli effetti della crisi d’Aula, innescata in consiglio comunale dalle dimissioni di Cateno De Luca prima e Alessandro De Leo poi. In una conferenza stampa i 15 consiglieri comunali del centrodestra chiedono che la prossima convocazione del Consiglio (“di cui abbiamo appreso dalla stampa”, ha sottolineato Dario Carbone di Fdi), ipotizzata per sabato 27, includa non solo la surroga di De Leo con Giuseppe Schepis, ma anche il voto per l’ufficio di presidenza.
I 15 sostengono di avere l’intesa su un nome (Maurizio Croce?) e attendono anche la mossa del Partito democratico: “Se facessero l’accordo con De Luca, quello sarebbe un accordo politico. Con noi, invece, sarebbe un accordo tecnico, in nome del buongoverno”, la sintesi di Carbone. E Giovanni Caruso, eletto nell’ala civica del centrosinistra, ribadisce: “Il Pd sarà determinante, ma noi non siamo contro qualcuno, contro De Luca, il nostro è un modello politico per raggiungere il risultato”. Nel frattempo continuano ad arrivare atti, che però non possono essere votati: “Non accetteremo convocazioni senza che prima venga costituito l’ufficio di presidenza”. E la scadenza, tra gli altri, di bilancio e Tari (31 maggio) si avvicina.
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