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Giunta Basile, a Messina le sfide entrano nel vivo: ecco quali sono

Sono trascorsi già quasi 10 mesi dall’insediamento, con qualche “scossa” di assestamento, progetti avviati e diversi nodi da sciogliere. Le vicende legate al Ponte condizionano le strategie dell’Amministrazione e il sindaco lo dirà nell’audizione a Roma il 17 aprile. Parte del programma già attuata. Incerto l’esito del Riequilibrio

Quasi dieci mesi, già volati via. Tra entusiasmi iniziali, qualche “scossa” di assestamento e qualche “addio” eccellente, non preventivato (come quello dell’ex assessora Carlotta Previti), sta finendo il primo anno di amministrazione. E per Federico Basile, e la sua squadra, arrivano ora i mesi più caldi, e non solo perché si avvicina l’estate ma perché ci sono diverse e delicate sfide che incideranno sul cammino del secondo anno della Giunta comunale.
Vediamo a che punto è l’attuazione del programma, specificando che, da un lato, è quasi impossibile giudicare un’Amministrazione solo dal primo anno di governo della città ma, dall’altro lato, va tenuto conto che, per molti aspetti, è come se fosse proseguito il lavoro della precedente Giunta De Luca, vista la continuità sia nelle idee e nei progetti sia (ma non del tutto) nelle donne e negli uomini che affiancano l’ex direttore generale del Comune nelle sue “battaglie” da sindaco. Il programma che Basile aveva sottoposto agli elettori nel giugno del 2022 era il più ponderoso, con tre tomi e 144 pagine. In quel libro, il candidato raccontava quanto fatto da Cateno De Luca e, infatti, le linee programmatiche ricalcavano quasi punto per punto la precedente relazione di fine mandato.

Ponte sullo Stretto

Basile riprendeva le idee e le proposte di De Luca, schierandosi decisamente a favore della grande opera. Adesso la situazione è un po’ cambiata, non perché i deluchiani, e lo stesso Basile, abbiano trasformato il loro sì in un no al Ponte, ma perché anche il collegamento stabile nello Stretto fa parte di quella disputa politica che oggi vede il leader di Sud chiama Nord su posizioni molto critiche nei confronti del governo Meloni e del ministro Salvini. Ricordiamo che Basile il 17 aprile sarà a Roma per essere sentito in audizione davanti alla Commissione Ambiente, dopo che è stata accolta la richiesta che era stata avanzata dal deputato di Sud chiama Nord, l’ex assessore Francesco Gallo. L’evolversi delle procedure relative al Ponte non potranno non condizionare fortemente i piani strategici dell’Amministrazione.

Le mille assunzioni

La possibilità di potenziare la dotazione organica, e far ripartire le assunzioni al Comune, bloccate da tempo immemorabile, era tra le priorità programmatiche. E qui Basile sta rispettando i tempi. I primi concorsi sono stati banditi, tra metà maggio e metà giugno si svolgeranno le prove preselettive, la macchina si è messa in moto e il Comune di Messina è uno dei pochi enti locali che, in questo momento, sta procedendo a un corposo piano assunzionale.
La “rivoluzione” urbana Tra lavori pubblici, soprattutto quelli di risistemazione delle piazze cittadine e di luoghi significativi (Cairoli, piazza del Popolo, largo Minutoli), e interventi sul traffico e sulla mobilità sostenibile (isole pedonali, parcheggi d’interscambio, piste ciclabili), il programma di Basile è già entrato nel vivo. Ha attirato consensi e critiche ma, come spiega il vicesindaco Salvatore Mondello, ogni “rivoluzione” nei comportamenti, nelle abitudini, nella cultura di una comunità, comporta anche disagi, polemiche e resistenze. Messina si è data una pianificazione che, alla fine dei 5 anni, dovrebbe privilegiare la qualità del vivere urbano, l’implementazione del trasporto pubblico, la drastica riduzione del traffico privato e la sempre più ampia diffusione di spazi pedonali, per adeguare la città agli standard europei. Il cammino resta, però, irto di ostacoli.

Progetti e cantieri

È partito anche l’iter di realizzazione di due progetti che rappresentavano alcune delle novità assolute della Giunta De Luca, e cioè ForestaMe (il Piano di forestazione urbana) e l’I-Hub dello Stretto (il Polo dell’innovazione tecnologica). Sono stati affidati i primi appalti, nelle prossime settimane, salvo intoppi, si dovrebbe procedere alla demolizione dei vecchi edifici dei Magazzini Generali, dei Silos Granai e del Mercato Ittico, che verranno poi ricostruiti secondo nuove tecnologie sostenibili e ospiteranno l’I-Hub dello Stretto. L’attuazione del programma, su questo versante, va avanti spedita.

Decentramento

Sul versante del decentramento amministrativo, si è ancora distanti dall’obiettivo programmatico, cioè l’istituzione della settima Circoscrizione, l’idea coltivata da Basile in risposta al referendum che aveva chiesto la scissione del Comune di “Montemare” dal capoluogo. Non è un iter facile, l’Amministrazione punta a realizzare questo progetto nell’arco del prossimo biennio.

Il brand Messina

Sul versante della pianificazione strategica turistico-culturale-commerciale, sono stati fatti diversi passi avanti. Il progetto di valorizzazione del “brand Messina” è in corso di attuazione, così come quello di trasformare Messina nella “città degli Eventi e della Musica”. Si sta dando seguito alla proposta di istituire il marchio di qualità denominato “De.C0.” (denominazione comunale) «con lo scopo di attivare azioni di interesse locale per la promozione dei prodotti enogastronomici tipici del territorio». È stato attuato quanto era stato previsto dopo la fuoriuscita da TaoArte, cioè la nascita di una Fondazione (“Messina per la Cultura”), che ha avuto il via libera dal Consiglio comunale e che prende le mosse da quella “Messenion” che era stata bocciata nella precedente consiliatura. E si sta concretizzando anche il progetto “Messina, città di Antonello”, con le procedure per la realizzazione di una “Casa-Museo” che dovrebbe svolgere una funzione di attrazione turistico-culturale, con la valorizzazione anche dell’area degli scavi archeologici di Ritiro. È stato avviato anche l’iter di “Messina capitale della Cultura”, ma l’obiettivo temporale si è spostato dal 2026 al 2027, e forse al 2028, soprattutto tenendo conto che già una città siciliana è stata proprio di recente insignita di questo riconoscimento (Agrigento, capitale della Cultura 2025).

Dagli atti ai... fatti

Ci sono diversi settori dove si attende il passaggio da quanto è stato stabilito sulla carta alla fase realizzativa. Dal secondo Palagiustizia, localizzato ormai negli edifici di via Garibaldi (ex Banco di Roma ed ex Cassa di Risparmio), alla grande Cittadella dei diritti, prevista nell’area dell’ex Città del Ragazzo di Gravitelli (atti di competenza dell’ex Provincia regionale, ma che coinvolgono ovviamente il Comune, e poi Basile è anche sindaco metropolitano). Dall’arena per spettacoli estivi prevista all’ex Seaflight di Capo Peloro alla valorizzazione, sempre a Torre Faro, delle Torri Morandi che, secondo i primi accordi avviati con il Governo nazionale e con la Fondazione che gestisce l’istituzione culturale, potrebbero ospitare la sede decentrata del “Maxxi”, il grande Museo di Arti contemporanee di Roma.

La madre delle priorità

Abbiamo lasciato per ultimo quello che era il primo punto del programma di Basile: la soluzione definitiva dei problemi economico-finanziari dell’ente locale, con l’allontanamento degli spettri del “default” e con la definizione, una volta per tutte, del percorso del Piano di riequilibrio pluriennale. Basile ha dedicato tempo e grande impegno su questi aspetti ma ancora non è possibile esprimere alcuna valutazione in merito. Tutto è nelle mani della Corte dei Conti. E da Palermo ancora non arrivano notizie sull’esito di una vicenda dalla quale dipende buona parte delle sorti di Palazzo Zanca, che spera di uscire dallo stato di pre-dissesto.

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