La vicenda clamorosa degli annullamenti in appello di due pesanti condanne in Sicilia, per i giurati che avevano superato il limite dei 65 anni d'età in primo grado, arriva in Parlamento. La senatrice del gruppo misto Dafne Musolino è prima firmataria di una interrogazione parlamentare indirizzata al ministro della Giustizia Carlo Nordio in cui si chiede di fare chiarezza e adottare dei provvedimenti.
Scrive la senatrice Musolino nell'atto firmato anche dai colleghi Unterberger e Spagnolli "... che il mese scorso in Sicilia, due diverse Corti d’assise d’appello (Palermo e Messina) hanno 'annullato' la condanna di imputati accusati di reati gravissimi (in sintesi, in un caso si trattava di omicidi correlati a fatti di mafia, e nell’altro di un caso di contagio volontario da AIDS) sul presupposto che due giudici popolari avevano superato i 65 anni di età al momento della pronuncia della sentenza".
E prosegue: "A seguito di queste due eclatanti pronunce, pende allo stato attuale un ulteriore appello avverso una sentenza della Corte d’Assise di Messina con la quale è stato inflitto l’ergastolo all’autore di un odioso caso di femminicidio – che tanto sconvolse l’opinione pubblica anche perché il delitto venne consumato durante l’oscuro periodo della pandemia – ai danni di una giovanissima studentessa universitaria specializzanda in medicina. I genitori di questa giovanissima dottoressa, alla cui memoria l’Università di Messina volle poi fare conseguire la Laurea in Medicina, si trovano in queste ore costretti a rivivere l’angoscia del rischio, più che concreto stante la precedente pronuncia della Corte d’Assise d’appello di Messina, di dovere rivivere nuovamente il dramma della ricostruzione processuale della verità dei fatti e dell’affermazione della responsabilità del colpevole".
L'interrogazione avrebbe dovuto essere trattata durante il question time di domani, ma tutto è stato rinviato per la concomitanza con la votazione suppletiva per le elezioni al Csm.
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