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Schifani: "Partirò subito con la Giunta. La sanità in Sicilia è molto ambita dai partiti. De Luca? Va rispettato"

Renato Schifani vota per la Regione

«Cateno De Luca non è una spina nel fianco, rispettiamo il voto dei siciliani. Ha intercettato, aldilà del suo linguaggio discutibile, il voto di protesta da chi è uscito dai 5stelle e si è rifugiato in lui. De Luca ha avuto la possibilità di illudere alcuni siciliani». Così ha risposto a SkyTg24, Renato Schifani, eletto presidente della Regione siciliana. «Nella precedente legislatura vi era un ministro per il Sud, che era Mara Carfagna. Spero che anche in questa occasione ci sarà un ministero che si occupi di questi temi e che sia di riferimento per il Sud. Musumeci lì? Non mi permetto di fare nomi, decideranno i partiti nazionali. Spero sia una persona del Sud».

«La mia priorità assoluta è dare lavoro ai giovani, il lavoro si crea facilitando gli investimenti attraverso procedure burocratiche snelle. Ho incontrato tanti corpi intermedi in campagna elettorale, il denominatore comune è stato che la Regione appare bloccata perché respinge chi vuole investire e creare lavoro sano. La burocrazia deve assumersi le proprie responsabilità, io utilizzerò il mio potere di indirizzo». Così al Tgr Sicilia Renato Schifani, vincitore delle elezioni regionali e in attesa di essere proclamato presidente della Regione siciliana. Schifani ha aggiunto: «La giunta sarà composta da assessori politici-esperti, assessori tuttologi non li accetterò. Dobbiamo partire subito, con assessori che sappiano cosa fare». Uno degli assessorati più caldi è quello della sanità: «Ho scoperto che la sanità è molta ambita dai partiti, io mi batterò per un sistema che stia dalla parte dei cittadini, le lunghe liste d’attesa sono scandalose».

Il Comitato di vigilanza della Regione Siciliana sulle infiltrazioni della mafia nella distribuzione delle risorse del Pnrr sarà «formato da tre grandi esperti: un ex magistrato, un ex comandante Gdf e un ex prefetto» ha concluso Renato Schifani, riferendosi all’organismo che pensa di istituire, e che «costituirà un segnale contro la mafia chiaro, deterrente e incisivo»

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