Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

Messina, chiusi i conti delle liste: il disgiunto ha fatto la differenza. ECCO I DATI DEFINITIVI

Continua di buona lena il lavoro dell’Ufficio Centrale di Palazzo Zanca impegnato nel computo dei voti delle elezioni per il sindaco e il consiglio comunale. Ieri, in tarda mattinata, è stato definito il quadro delle liste, cioè i voti che sono stati ricevuti dai 24 simboli che si sono presentati agli elettori. Un passaggio centrale perché crea uno spartiacque anche per il prosieguo delle attività. Sono otto le liste che hanno superato lo sbarramento del 5% e che quindi concorreranno alla distribuzione dei seggi. Per tutti gli altri... le elezioni finiscono qui. Anche la conta delle preferenze proseguirà solo per i candidati di quelle otto liste e non per tutti. Le previsioni fatte attraverso le cifre raccolte dalle segreterie sono state confermate anche dalla lettura dell’esito della verifica delle liste. Le nove liste legate al sindaco Federico Basile hanno raggiunto il 39,85% (37.293 voti), cioè a soli 140 voti dalla soglia del 40%. Quelle legate a Maurizio Croce, centrodestra, hanno chiuso al 35,17% (32.915) e la coalizione di Franco De Domenico al 22,21% (20.789). Le otto liste che hanno superato lo sbarramento sono “Basile Sindaco” con gli ex assessori e consiglieri che primeggia con il 17,58% ( in pratica un messinese fra 6 ha votato per questa lista), “Con De Luca” (al 9,63%) trainata dall’ex sindaco che supererà quota 1600 preferenze, e poi Prima L’Italia di Nino Germanà e la Lega con il 5,36%. Nella coalizione di centrodestra altre tre liste sopra la soglia: Ora Sicilia (10,06%) di area “genovesiana”, Fratelli d’Italia (8,81%) e Forza Italia che è stata la più vicina allo sbarramento chiudendo al 5,10%. Con il 5% a quota 4.679 voti, si può dire che il partito di Berlusconi è in Consiglio per soli 94 voti. L’Udc, invece, è fuori per 310 voti, la metà di quelli che mancano ai 5Stelle. Nella coalizione di centrosinistra due le liste che portano consiglieri in Aula: “Franco De Domenico” con l’8,61% e il PD con il 6,91%. Fra le pieghe di questi numeri, alcune considerazioni. La differenza fra i voti raccolti dalle liste di Basile (39,85%) e quelli per il sindaco eletto (45,54%) è in linea con quanto accaduto nel 2018. De Luca prese il 6% in più delle sue liste che però non avevano la forza mostrata quest’anno. Il disgiunto nel centrodestra è una certezza a Messina. Bramanti lo pagò al 10%, Croce deve lasciare sul campo quasi l’8%. In questo caso sono le liste ad aver fatto meglio del candidato. È possibile ipotizzare un “travaso” di voti dal centrodestra verso Basile? I numeri dicono di sì. E c’è già chi parla ( ne ha accennato Luigi Genovese) di un disgiunto strutturale. Altro dato quello della grande differenza di voti che ha ricevuto Basile rispetto alle sue liste. Lui quasi 45.000 voti, i 9 simboli poco più 37.000. Questo ha due spiegazioni: un gran numero di nulle e anche molti voti secchi sul sindaco. Alla luce di questo quadro delle liste si può ipotizzare una divisione dei seggi. O meglio due, visto che ancora “balla” il premio di maggioranza. Se dovesse essere assegnato a Basile avrebbe 20 consiglieri dalla sua parte (11 Basile Sindaco, 6 Con De Luca e 3 Prima L’Italia), il Centrodestra ne avrebbe 7 (3 Ora Sicilia, 2 FdI, 1 FI, più il seggio di Croce), 5 il Centrosinistra (3 De Domenico 2 Pd). Senza il premio, invece: Basile avrebbe 14 consiglieri (8 Basile Sindaco, 4 Con De Luca e 2 Prima L’Italia), il Centrodestra ne avrebbe 11 (4 Ora Sicilia, 4 FdI, 2 FI più il seggio di Croce), 7 il Centrosinistra (4 De Domenico, 3 Pd).

 

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