Sindaco Francesco Rizzo, quali sono gli ingredienti imprescindibili per amministrare un Comune?
«Per governare servono coscienza e conoscenza. Bisogna fare squadra per riuscire a portare a compimento i vari progetti. Esprimo la mia benevolenza nei confronti degli impiegati e dei responsabili dei Settori degli uffici comunali che hanno sempre lavorato in piena sinergia tra di loro, con serenità, spirito di confronto e dialogo costruttivo».
Quanto tempo dedica al Comune?
«Il Comune è la mia seconda casa. Di buon’ora, già alle 6, sono in giro per il paese. Oltre ai costanti sopralluoghi, mi permetto, con la complicità della mia esperienza, di fare da guida agli operai. Spesso, in passato, mi è anche capitato di intervenire offrendo i miei consigli. C’è ancora tanto da fare per migliorare la cittadina di Venetico e il mio più grande desiderio è quello di continuare a portare avanti quanto già avviato in questi anni».
Com’è il dialogo con la Città metropolitana? Molti interventi e progettualità passano da Palazzo dei leoni.
«Serve una pacificazione politica territoriale con altre forze nell’ambito della Città metropolitana. Da Milazzo a Villafranca è necessario creare una macro area provinciale tirrenica e ricostruire il comprensorio. Bisogna che ci sia una voce comune. Purtroppo, con l’ex sindaco metropolitano Cateno De Luca tutto ciò non è stato possibile. E nel contesto del Pnrr ci sono state non poche lacune. È altresì importante stabilire un dialogo con l’Ato e con la Srr. Con i miei colleghi sindaci, fatta qualche eccezione, c’è un’interlocuzione propositiva e serena».
La squadra amministrativa individuata è diversa rispetto al passato? Se sarà rieletto su chi conterà?
«Abbiamo preparato con cura e attenzione la squadra del domani. Oggi, al mio gruppo storico si sono accostate altre figure. È il caso dell’avvocata Tiziana Alesci, che ha scelto di condividere il percorso con la mia compagine. C’è poi una forza giovane rappresentata da Emanuele Orefice».
E il rapporto con il suo avversario?
«Con La Guidara ho un buon rapporto, non posso dire nulla di negativo sulla sua persona. Mi preme però definirlo il “sindaco ombra”, visto e considerato che ritorna sulla scena ogni cinque anni in prossimità della campagna elettorale. Finora l’ho sempre sconfitto. E anche stavolta sarà così».
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