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Sviluppo e lavoro, come rilanciare Messina

Croce punta su fondi europei e Pnrr. Basile riparte dal parco progetti avviato dalla Giunta De Luca Le strategie di De Domenico e la visione alternativa di Sturniolo. Totaro e la sinergia pubblico-privati

La presentazione del programma non è un “optional” ma un obbligo di legge collegato alle candidature a sindaco e alle liste. E i programmi devono essere pubblicati all'Albo pretorio del Comune, perché i cittadini possano consultarli. Tutto questo avverrà entro il 18 maggio ma, intanto, come già anticipato ieri, emerge un tema programmatico ineludibile: sviluppo, lavoro, occupazione giovanile e femminile. È la madre di tutte le domande e di tutte le risposte. E anche se un sindaco sembra non poter incidere su alcune dinamiche e su determinati nodi strutturali riguardanti l'economia del territorio, in realtà può e deve fare la sua parte, creando le condizioni perché la città non si rassegni al declino e alla lenta agonia.

La “ricetta” di Croce

«La Sicilia è la “maglia nera” d'Europa, complice un tasso di disoccupazione che supera il 41% - riflette Maurizio Croce, candidato del Centrodestra -. Il lavoro è il tema dei temi: non a caso, quando ho deciso di candidarmi a sindaco di Messina, ho iniziato a studiare una mole sostanziosa di dati per focalizzare pienamente il contesto. La situazione è chiara: nella nostra città la costruzione di un processo virtuoso che sfoci nella creazione di posti di lavoro è la madre delle priorità. Ci sono 60mila nostri concittadini, in età lavorativa, che non dichiarano alcuna forma di reddito. E, di queste sessantamila persone, moltissime sono donne. Non è finita, perché ci sono altri elementi che ci permettono di inquadrare bene il nostro contesto: a Messina 4 persone su 10 vivono sotto la soglia della povertà e 3mila giovani ogni anno salgono sui “treni della speranza” e lasciano la nostra città per cercare lavoro, dignità e prospettive. Sono neolaureati, nella stragrande maggioranza dei casi. In questa situazione, il contesto impone una reazione: Messina ha bisogno di un autentico shock. Una sterzata nettissima, che può, anzi deve, arrivare proprio ora, in quello che ci apprestiamo a vivere come un momento storico unico e irripetibile. Mi riferisco al tema su cui insisto dall'inizio della mia campagna elettorale: i fondi europei e in particolare quelli connessi al Pnrr. Su questo fronte, ho maturato, sul campo, un'esperienza solida, ottenendo risultati importanti: adesso voglio mettere questo bagaglio di conoscenze a disposizione della mia città. Da cosa dobbiamo partire? Da una premessa: il lavoro è la sfida principale che ci attende. In quest'ottica, prima di tutto, dobbiamo pensare alla creazione di opportunità per donne e giovani, agevolando il loro ingresso nel mercato del lavoro. Dobbiamo essere, inoltre, in grado di generare posti di lavoro fondati su alta produttività, alto contenuto tecnologico e, di conseguenza, buone retribuzioni. Ciò significa puntare sulla nuova economia dell'innovazione e della transizione ecologica (energia, rifiuti, mobilità). Pnrr e Zes, in tal senso, si presentano come attrattori di investimenti fondamentali. Ma, per azionare queste leve, diventa imprescindibile la sinergia con enti di ricerca, tessuto produttivo e istituzioni. Infine, ma non di certo per ordine di priorità, il contesto impone una spinta sulla quantità e sulla qualità dei servizi alle famiglie alle imprese. Un'Amministrazione degna di questa responsabilità, non può che mettere in campo una visione consapevole, contribuendo in modo decisivo a un processo virtuoso che deve mettere le persone al centro della sua azione. Per garantire autonomia, realizzazione e dignità ai messinesi».

Le certezze di Basile

Federico Basile, come ha più volte ribadito, intende partire, anzi ri-partire dal lavoro, sul versante della pianificazione strategica e degli interventi per rilanciare l'occupazione, svolto dall'amministrazione De Luca che - è uno dei ritornelli preferiti dal candidato sindaco di Sicilia Vera - «è stata più a sinistra della Sinistra con la sua azione mirata a porre fine al precariato nella pubblica amministrazione, a sottrarre dal ricatto elettorale i lavoratori delle cooperative sociali e a creare nuovi posti di lavoro nelle aziende partecipate destinati ai giovani, i quali sono stati assunti attraverso regolare concorso pubblico e non facendo ricorso a società di lavoro interinale. Da un lato, dunque, si parte da quello che è stato già realizzato. Dall'altro lato, metteremo a frutto l'enorme quantità di risorse intercettata grazie al parco progetti messo in campo dall'Amministrazione De Luca. E con quei fondi, e quei progetti, a partire dal Polo dell'innovazione tecnologica, potremo rilanciare l'occupazione, soprattutto quella giovanile». Proprio De Luca, nella primavera del 2018, da candidato sindaco affermava: «I numeri della disoccupazione giovanile e il problema dell'emigrazione di giovani formati e laureati fanno parte di un decadimento culturale e sociale non secondario alla mancanza di lavoro e sono solo la conseguenza del degrado e dello sgretolamento del tessuto produttivo». E De Luca proponeva «una struttura dedicata e specializzata: l'Agenzia di sviluppo della città di Messina, cioè una società, con il compito intercettare risorse pubbliche per il Comune e di far creare in tutti i settori produttivi nuovi posti di lavoro trasformando i punti di debolezza territoriali in punti di forza. La mission dell'Agenzia non è solo quella di reperire fondi pubblici per la realizzazione di opere pubbliche infrastrutturali ma è anche quella di assistere il mondo delle imprese nel reperimento degli appositi fondi per alcune filiere produttive maggiormente nelle condizioni di promuovere Messina ed i prodotti-servizi messinesi». Era il progetto del “Brand Messina” che resta uno dei capisaldi del programma che il 15 maggio verrà presentato da Basile a piazza del Popolo.

Le sfide di De Domenico

«Il mio progetto per Messina è un progetto che guarda innanzitutto a una prospettiva diversa della città: una città che vuole volare alto, che deve sentire l'orgoglio di essere Città metropolitana con tutte le prerogative che derivano da questa qualifica, una città che compete con le migliori realtà del Paese. Noi vogliamo una città non chiusa in se stessa ma aperta al mondo. Messina ha la fortuna di essere baricentrica nel Mediterraneo e questa sua posizione deve diventare il punto di forza di uno sviluppo futuro di una città che accogliente, concreta, produttiva, vivace, che sia culturalmente evoluta, che diventi centro di scambi di uomini, di merci, di persone, di idee». È questa la base programmatica del candidato sindaco del Centrosinistra che indica nei fondi del Pnrr e negli interventi legati alla transizione ecologica (ci sarà una delega specifica nella sua squadra) gli strumenti preziosi per porre le premesse di un rilancio socio-economico e di nuove opportunità occupazionali.

La visione di Sturniolo

Il candidato di “Messina in Comune” propone una visione strategica alternativa, fondata sulla valorizzazione delle risorse ambientali, naturali e paesaggistiche offerte dallo Stretto e dai Peloritani. E in quest'ottica rientrano anche le designazioni dei due nuovi assessori, Francesco Fusco e Domenico Princiotta Cariddi: «L'obiettivo, con questi due nomi, è quello di rendere ancora più palese la nostra discontinuità con la passata Amministrazione: vogliamo tornare a vivere in una città dove cittadini e lavoratori hanno un ruolo da protagonisti assoluti. Francesca - spiega Gino Sturniolo - sa cosa sia il lavoro e sa come si difendono i lavoratori. In un territorio allo stremo, nel quale bisognerà avere la forza e il coraggio di ripartire mettendo al centro i bisogni, i diritti e i desideri dei più svantaggiati, c'è bisogno di chi quella forza e quel coraggio ha sempre dimostrato di avere. Gaetano, invece, incarnerà il nostro progetto di autogoverno. Sarà lui a costruire i luoghi della nuova decisionalità. Un grande progetto di partecipazione politica che darà vita ad uno spazio pubblico dentro il quale i cittadini non saranno più spettatori, ma protagonisti del rilancio della città».

Le “sinergie” di Totaro

Uno dei punti qualificanti del programma al quale il candidato sindaco di Ftl e Ucdl, Salvatore Totaro, sta lavorando e che sarà il frutto, come ama ripetere, dell'ascolto delle istanze dei cittadini, è la sinergia tra pubblico e privati. L'ente locale dovrà saper esaltare la bellezza dei nostri territori, affidandone la cura e la gestione a quell'imprenditoria sana che vuol scommettere sul rilancio di Messina. E poi dalla riorganizzazione della macchina amministrativa e dalla qualità dei servizi offerti, potranno derivare effetti benefici in materia di investimenti, di sburocratizzazione, di rapidità, di efficienza ed efficacia.

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