Martedì 11 gennaio. Potrebbe essere questa, secondo gli ultimi rumors, la data delle dimissioni da sindaco di Cateno De Luca. Il giorno dopo la sentenza del processo Fenapi. O meglio, potrebbe essere la data dell’annuncio e magari anche della firma sulla lettera di addio alla fascia tricolore di Palazzo Zanca. Da quel momento, infatti, De Luca avrebbe quasi un mese di tempo per ripensarci, perché le dimissioni diverrebbero efficaci trascorsi venti giorni dalla presentazione al consiglio comunale. Una scena già vista in due occasioni, durante questo mandato, e in entrambi i casi il finale si è rivelato un nulla di fatto. Quasi coincidenti i tempi con quanto avvenuto esattamente un anno fa: De Luca protocollò le sue dimissioni a metà gennaio, assicurando che il 5 febbraio sarebbero divenute definitive. Poi, quel giorno, anzi, quella notte, dopo una interminabile diretta social, il sindaco strappò la lettera di dimissioni, brindò nella sua stanza e aprì la stagione dei famigerati “asini volanti”, apponendo il cartello di divieto ai consiglieri d’opposizione sulla porta d’ingresso al suo ufficio e sancendo la definitiva rottura con gran parte dell’Aula. Una rottura che si protrae da allora, anzi, è andata sempre peggio. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina