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Messina, mozione di sfiducia: una strada tutta in salita

La seduta del consiglio comunale di Messina

«Sbandierate la mozione di sfiducia, ma non la fate perché andreste tutti a casa e la maggior parte di voi rimarrebbe disoccupata». La nuova provocazione (o la si potrebbe chiamare sfida) di Cateno De Luca è arrivata ieri sera, sulla stessa falsariga di quella lanciata ventiquattr’ore prima: «Rimarrebbero per nove mesi senza stipendio, se invece mi dimetto io loro rimangono in carica fino alle nuove elezioni, cioè giugno 2022. Che miserabili...». L’approccio del sindaco sembra essere quello di chi è sicuro di potersi permettere di giocare al gatto col topo. Di chi sa, in altre parole, di poter lanciare un guanto di sfida che non verrà raccolto. Di mozione di sfiducia si è tornati a parlare da una decina di giorni. A far piombare il sasso nello stagno è stato il vicepresidente del consiglio comunale, Nino Interdonato, durante una puntata di “Scirocco” su Rtp. Ma in realtà a Palazzo Zanca i sondaggi sono partiti da tempo e la strada sembra tutt’altro che in discesa, fornendo a De Luca, appunto, l’assist per sfornare le sue sfide pubbliche.

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