Quella degli asini che volano è, da sempre, l’immagine retorica per eccellenza che rappresenta l’inverosimile ritenuto verosimile dagli stolti. Ovunque, ma non a Messina, dove invece gli asini volanti rappresentano una categoria politica, sostanzialmente sovrapponibile a quella dell’opposizione. Il “marchio” ha il copyright del sindaco Cateno De Luca che, a febbraio scorso, dopo l’interminabile maratona social che mise fine all’ennesima telenovela “dimissioni sì, dimissioni no” (ovviamente conclusasi col no), appose un artigianale cartello – un foglio A4 – col divieto di accesso alle stanze dell’ufficio di Gabinetto agli asini volanti, appunto. E cioè ai consiglieri comunali dell’opposizione, per farla breve. Il 10 febbraio il presidente del consiglio comunale decise di scrivere ufficialmente al segretario generale di Palazzo Zanca, Rossana Carrubba, definendo quel gesto «deplorevole», avendo avuto l’effetto di «denigrare platealmente l’istituzione consiglio comunale». Cardile chiese al segretario di esprimersi su alcuni punti: quel cartello era una violazione? Il sindaco poteva farlo? Chi avrebbe dovuto vigilare? E chi, eventualmente, avrebbe dovuto intervenire.
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