Restrizioni in Sicilia, De Luca: "Musumeci non chieda le autorizzazioni a Roma, ha già i poteri"
«Con il buonsenso e la sinergia istituzionale le soluzioni si trovano». Così il sindaco di Messina Cateno De Luca annuncia il clamoroso colpo di scena: «Io e Nello Musumeci abbiamo trovato la soluzione per far svolgere regolarmente l'attività fino alla mezzanotte ai ristoranti, bar e pasticcerie della Sicilia». Poche ore dopo questo annuncio, però, il presidente della Regione Siciliana, nella sua pagina Fb, smentisce le "sinergie istituzionali" di cui scrive De Luca e liquida la questione con un bollino "fake news". Intanto, il capogruppo del movimento 5Stelle di Messina Argento attacca il sindaco. «A fronte delle difficoltà patite da migliaia di messinesi - scrive Argento -, la città non merita di essere mortificata e offesa dai quotidiani colpi di teatro del sindaco, che continua a collezionare gaffe e figuracce, dimostrando per l'ennesima volta di non avere più alcun freno inibitorio. Come ama ripetere lo stesso De Luca "a ciascuno il proprio mestiere": lui si limiti a fare il sindaco, se è in grado di farlo». Nella diretta sulla sua pagina Facebook De Luca si è rivolto ancora a Musumeci: «Il presidente avrebbe chiesto al premier Conte l’autorizzazione a discipline in deroga al Dpcm, circa la chiusura di alcune attività commerciali e produttive. Suggerisco a Musumeci che però, tale facoltà è già riconosciuta alle Regione dal decreto legge numero 33/2020». «La stessa Provincia Autonoma di Trento si è avvalsa di tale previsione normativa. Inoltre, il nostro Statuto regionale prevede che l’industria e il commercio, la distribuzione di prodotti agricoli, siano di esclusiva potestà regionale, mentre la sanità ripartita con lo Stato. Pertanto, il presidente Musumeci questi poteri già li possiede», afferma il sindaco di Messina. «Voglio agevolarti, donandoti un documento da me prodotto: un’ordinanza che prevede tali disposizioni in deroga a quelle nazionali - prosegue -. Non dovresti fare altro che farla propria e liberare la Sicilia da questa stringente morsa in cui è stata relegata. Spero che non conosca una sorte analoga a quella della banca dati 'Si passa a condizione' unico strumento di prevenzione che ho personalmente ideato, realizzato ed applicato fino alla sua sospensione disposta con il DPR del 9 aprile 2020». «Per orgoglio, Musumeci ha preferito non avvalersi di tale opportunità di controllo capillare nonostante sia l’unico modo che avrebbe consentito a ogni Sindaco dei comuni della Sicilia di conoscere l’identità di ogni turista o visitatore dell’isola e di potere tracciare l’eventuale ambito di pre-contagio», ha concluso De Luca.