Si terrà il prossimo 13 dicembre il referendum per la costituzione del Comune autonomo Montemare, promosso da associazioni e comitati di quartiere di Torre Faro e dei villaggi rivieraschi tirrenici.
La richiesta è quella di staccarsi dal Comune di Messina e dar vita a un ente locale autonomo i cui confini andrebbero da Ganzirri a Ortoliuzzo. Il sindaco De Luca ha stabilito la data di indizione della consultazione referendaria.
È una notizia per certi versi dirompente perché l'esito del voto popolare potrebbe avere ripercussioni notevoli sull'organizzazione e sull'essenza stessa della città dello Stretto che verrebbe privata di alcune delle sue porzioni territoriali più pregiate e rilevanti.
De Luca non intende esprimere valutazioni nel merito della richiesta referendaria, anche se la ritiene in questo momento un inutile e dannoso spreco di risorse, circa 700 mila euro per la sua consultazione.
«Bruciare 700 mila euro è oggi un peccato vista la situazione in cui si trova il Comune di Messina - spiega il sindaco -. Non entro nel merito di questa iniziativa ma questo referendum va contro la necessità dettata dalle carenze di risorse per garantire i servizi correnti».
«Comprendo che tutto nasce da una situazione di abbandono delle periferie che si è consumata in questi anni e comprendo la ragione dell'iniziativa però oggi la ritengo assolutamente fuori luogo perché si è avviata una strategia di valorizzazione di queste zone. Gli abitanti di questi territori sono coscienti che autonomia significherebbe non avere risorse per gestire le funzioni di un'area così complessa».
La richiesta di referendum è considerata legittima «in difetto di pronuncia incidentale da parte del presidente della Regione Siciliana». Si attende di conoscere ora il giudizio di Musumeci su un'iniziativa che avrebbe conseguenze ovviamente anche su tutta l'Isola.
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