«Nessuno per oltre dieci anni si è chiesto il perché i viadotti di Giostra siano rimasti a lungo incompiuti, e non siano stati ancora aperti nonostante risultino essere ultimati e collaudati nel 2009?». È una domanda retorica quella posta dal sindaco De Luca. E a rispondere è lui stesso: «Roba da autorità giudiziaria! Prima, sono stati realizzati i viadotti senza le rampe di accesso; dopo, con le rampe di accesso farlocche. Una vicenda surreale...». Le dichiarazioni di De Luca “accompagnano” la delibera approvata dalla Giunta comunale con il Documento di indirizzo alla progettazione, relativo alle analisi delle condizioni dei viadotti “O” e “P” del complesso degli svincoli di Giostra, per consentire l’apertura al traffico.
I viadotti O e P sono stati progettati nel 1998 e successivamente realizzati dal Raggruppamento di imprese guidato dalla “Torno Srl”; le opere sono state progettate e dirette dall’ing. Beppe Rodriquez e collaudate staticamente dal prof. ing. Ferdinando Corriere, che ha emesso l’atto di collaudo in data 31 agosto 2009.
«Paradossalmente – insiste De Luca –, i viadotti realizzati non sono mai stati aperti al transito dopo la loro ultimazione, in quanto non erano ancora state completate le rampe di raccordo con i viadotti autostradali, oggetto di un separato appalto. In concomitanza con i lavori di sostituzione delle due rampe del viadotto Ritiro da parte del Cas, la nostra Amministrazione, con nota del 9 gennaio 2020 ha disposto di verificare la possibilità di aprire al transito i viadotti O e P al fine di migliorare la viabilità notevolmente compromessa dalle limitazioni imposte dai lavori sul viadotto Ritiro. Il Dipartimento Servizi tecnici, dopo avere effettuato un sopralluogo, ha ritenuto opportuno affidare ad una ditta specializzata un’ ispezione della struttura, in particolare agli appoggi e ai giunti , per accertare l’eventuale necessità di interventi di manutenzione , in considerazione del lungo lasso di tempo trascorso dalla ultimazione delle opere».
«I risultati delle ispezioni hanno messo in evidenza una serie di problemi in corrispondenza degli appoggi, di cui solo alcuni di questi sono riconducibili ad un normale deterioramento e quindi risolvibili con interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione. Altri, denotano un non corretto funzionamento della struttura, con la necessità di maggiori approfondimenti per valutare quali interventi devono essere eseguiti per rendere il viadotto in grado di sopportare i carichi da traffico e le azioni sismiche».
«Una volta superato il periodo di blocco delle attività, per l’emergenza sanitaria da Covid-19, si è proceduto ad effettuare ulteriori visite ed ispezioni sulle strutture, potendo giungere alla conclusione che le condizioni degli appoggi, per le criticità riscontrate, non consentono un’immediata apertura al transito dei viadotti. In considerazione del fatto che lo studio e la soluzione delle problematiche rilevate, richiedono l’utilizzo di professionalità altamente qualificate e specializzate, è stata richiesta la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina. Il Documento approvato – aggiunge il sindaco – consente di proseguire gli studi e le attività progettuali di carattere specialistico con la redazione di un progetto che possa mettere in evidenza i vantaggi e gli svantaggi che si determinano con le due linee d’intervento che oggi è possibile ipotizzare. La “Linea d’intervento 1”: procedere al semplice ripristino delle condizioni di progetto approvato a suo tempo dall’Ufficio del Genio civile. La “Linea d’intervento 2”: adeguare il viadotto alla normativa sismica vigente».
«Nel Documento, indichiamo la “Linea d’intervento 1” quella più idonea al ripristino delle condizioni di traffico sui viadotti, salvo poi eventualmente modificare l’obiettivo in funzioni dei risultati in fase di progettazione. Pertanto, in virtù dell’approvazione della delibera, si possono attivare tutte le procedure per l’avvio della progettazione dell’intervento in questione. L’importo presunto complessivo delle opere di manutenzione straordinaria sono state stimate in circa un milione e mezzo di euro. Con l’odierno provvedimento deliberativo, si è dato mandato al Responsabile unico del procedimento di segnalare alle Autorità competenti eventuali responsabilità che dovessero emergere da parte dei soggetti che hanno condotto, eseguito e collaudato le opere in oggetto, in merito ai problemi riscontrati sulle strutture».
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