«Due anni fa ho giurato fedeltà al popolo messinese. Il 26 giugno 2018 nell’aula consiliare mi sono insediato, accettando la doppia sfida di amministrare una città collassata in piena solitudine politica, salpando in mare aperto e tempestoso con l’obiettivo di raggiungere un porto sicuro. Questa occasione è stata l’ultima uscita pubblica dei miei genitori». Sulla sua pagina Fb il sindaco di Messina, Cateno De Luca aveva anticipato alcuni dei temi poi trattati durante il collegamento in diretta con Rtp, nel corso dell’ultima puntata di “Scirocco”, il talk del venerdì sera condotto da Emilio Pintaldi e che dalla prossima continuerà nella sua veste estiva, dai giardini della Gazzetta del Sud.
De Luca - si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola - difende le sue scelte: «Devo confessarlo, in dieci anni avevo trascurato il rapporto con i miei genitori, quando è arrivato il momento in cui li ho visti così fragili, la malattia di mio padre e la depressione, ho deciso che non potevo non stare accanto a loro».
E il sindaco insiste: «Trovatemi un atto, dico uno, che si sia bloccato per la mia “assenza”. L'amministrazione ha continuato a lavorare senza alcuna interruzione».
Cita gli appalti (importo complessivo di 17 milioni) espletati dall’Amam per potenziare l’approvvigionamento idrico della città. Elenca una parte di opere pubbliche che verranno inserite nel Piano dei cantieri, per la ripartenza del settore edile, con investimenti da oltre 300 milioni di euro in 3 anni (e 89 milioni da qui alla fine del 2020) tra Comune e Città metropolitana. Un Piano che verrà presentato al rientro ufficiale del sindaco, il prossimo 6 luglio. De Luca è costretto ad ammettere, però, che non tutti i tasselli della sua Giunta funzionino allo stesso modo e lo fa confermando la notizia di un ormai imminente rimpasto: almeno due assessori dovranno lasciare l’incarico. «È il momento in cui bisogna fare un ulteriore salto di qualità», dice il sindaco.
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