Ancora una polemica tra sindaco di Messina e presidente della Regione siciliana. Cateno De Luca ha inviato al governatore Musumeci una nota con la richiesta urgente per la modifica dell'articolo 7 dell'ordinanza n. 17 del 18 aprile 2020 relativa alla chiusura degli esercizi per la vendita di generi alimentari nei giorni domenicali e festivi del 25 aprile e 1 maggio 2020.
"Mi trovo costretto a richiamare la sua attenzione scrive De Luca a Musumeci - in merito alle disposizioni introdotte con la sua ultima ordinanza. Tale disposizione, rivolta a tutti gli esercizi commerciali attualmente autorizzati, fa eccezione unicamente per le farmacie e le edicole, ammettendo la possibilità dello svolgimento del servizio a domicilio per i prodotti alimentari e per il combustibile ad uso domestico o di riscaldamento. Al riguardo non posso non manifestarle la mia sorpresa: non comprendo davvero per quale ragione lei, presidente, nel video messaggio diffuso sabato 18 aprile nel pomeriggio, abbia annunciato di avere recepito integralmente le disposizioni nazionali, addirittura anticipando di avere previsto la possibilità per i siciliani di fare anche la famosa “corsetta”, salvo poi introdurre una restrizione che è destinata a generare nuovamente disagi per i cittadini e per gli operatori del settore".
"Difatti, nel disporre la chiusura nei giorni festivi del 25 aprile e dell’1 maggio e nelle giornate di domenica, forse non è le stato opportunamente rappresentato che il 25 aprile cade di sabato e che, in tal modo, la chiusura si protrarrà per due giorni consecutivamente, replicando la stessa situazione che si è verificata nelle festività pasquali allorché, per effetto sempre delle sue disposizioni, gli esercizi di vendita di generi alimentari sono rimasti chiusi sia nel giorno di Pasqua che nel lunedì dell’Angelo, ingenerando nei due giorni precedenti alla chiusura fenomeni di assembramento davanti ai supermercati e lunghe code di clienti in attesa di entrare. La soluzione adottata in quell’occasione dal capo del Dipartimento di Protezione civile, consistente nell’accordare la facoltà ai supermercati di stare aperti fino alle ore 23 della giornata del sabato, è stata, a mio avviso, peggiore del male che si voleva evitare, anche perché è stata comunicata la notte del venerdì santo, rendendo impossibile l’organizzazione di un terzo turno di personale".
"E in ogni caso, mi permetto di osservare che simili disposizioni, peraltro comunicate con una circolare della Protezione civile diffusa nella tarda serata del giorno prima, dimostrano una sostanziale incapacità amministrativa le cui conseguenze si riverberano sempre sulle istituzioni locali e sui cittadini. D’altro canto, l’avere previsto che nei medesimi giorni di chiusura è consentito il servizio di consegna a domicilio dei prodotti alimentari, costituisce una misura alternativa che non consentirà certamente agli utenti di soddisfare la loro richiesta, ma esporrà comunque i lavoratori all’espletamento dei turni di lavoro e dunque non raggiungerà neppure l’effetto di evitare gli spostamenti nel territorio comunale".
"Per tale ragione - insiste il sindaco di Messina -, considerato che il Governo ha sempre assicurato che il rifornimento di generi alimentari non verrà mai interrotto o sospeso proprio al fine di evitare fenomeni di assembramento o di panico, considerato altresì che abbiamo già potuto verificare come la chiusura degli esercizi di generi alimentari per due giorni di fila abbia creato fenomeni di assembramento, sottoponendo i lavoratori del settore ad un ulteriore stress psico-fisico determinato dal prolungamento dell’orario di apertura, si chiede con urgenza la modifica dell’art. 7 dell’ordinanza n. 17 del 18 aprile 2020, introducendo per gli esercizi di vendita dei prodotti alimentari la facoltà di restare aperti nelle giornate della domenica e nei festivi, cumulativamente o alternativamente, confermando al contempo il servizio di consegna a domicilio dei prodotti alimentari. Considerato l’approssimarsi della festività del 25 aprile, la richiesta riveste il carattere d’urgenza".
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