Il Pudm, Piano di utilizzo del demanio marittimo, di fatto è, insieme al Piano regolatore del porto, il più importante strumento di pianificazione urbanistica di una città come Messina, che nel corso dei decenni sembra aver deliberatamente eretto un metaforico muro tra se stessa e il mare.
Il Pudm, infatti, più semplicemente chiamato Piano Spiagge, è «il documento di pianificazione che individua le modalità di utilizzo del litorale marino» ed è stato approvato dalla Giunta De Luca nelle scorse settimane per la definitiva accelerazione.
In altri termini, è lo strumento che indica cosa e come fare tutto ciò che può essere fatto in oltre 60 chilometri di costa, 34 dei quali nella fascia ionica (da Giampilieri a Capo Peloro) e circa 30 nella fascia tirrenica (da Capo Peloro a Ponte Gallo).
L'articolo completo nell'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.
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