La cosiddetta terza via, un’opzione alternativa alla Messina Servizi, ma anche alla privatizzazione del settore rifiuti. La creazione di un’azienda speciale che gestisca il servizio di raccolta mantenendolo pubblico, ma senza “incappare” nel divieto imposto dalla legge Madia di non poter affidare per cinque anni ad una società in house providing (la Messina Servizi) un servizio in precedenza svolto da un’azienda fallita (la Messinambiente).
A mettere ufficialmente sul tavolo del Consiglio comunale, ma anche dell’amministrazione De Luca questa proposta sono state questa mattina le sigle sindacali di Cgil e Uil che in un convegno dal tema “Il valore della gestione pubblica del ciclo dei rifiuti” che si è svolto questa mattina nella sala consiliare della Città metropolitana hanno offerto un’ampia panoramica, sia a livello locale che regionale, sulla delicata situazione che sta attraversando il settore rifiuti.
I segretari regionali, provinciali e di settore dei due sindacati hanno voluto chiamare a raccolta lavoratori e consiglieri comunali, invitando anche il presidente del Cda della Messina Servizi Pippo Lombardo, non solo per illustrare la sostenibilità giuridica dell’operazione, ma anche per ribadire i rischi derivanti dall’affidamento ai privati del servizio, sia in termini occupazionali che alla luce delle ingerenze della criminalità organizzata nel settore testimoniate anche dagli ultimi rapporti sulle ecomafie della Procura Nazionale Antimafia.
«Un confronto senza pregiudizi, questo chiediamo all’amministrazione De Luca – hanno ribadito i segretari generali della Cgil e della Uil Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi – per garantire un servizio efficiente e gli attuali livelli e garanzie occupazionali per i dipendenti, a differenza di quanto sta accadendo in tanti comuni della nostra provincia, vedi il caso Barcellona, dove la raccolta rifiuti è stata affidata a privati».
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