A meno di venti giorni dalle Europee del 26 maggio il quadro politico messinese e siciliano è in fibrillazione. C'è sempre di mezzo Cateno De Luca, lì dove scoppiano conflitti verbali, attacchi e clamorosi dietro-front. Nelle ultime 48 ore è successo un po' di tutto.
Il sindaco di Messina, che prosegue il suo tour elettorale a sostegno dell'assessore Dafne Musolino (un tour cominciato oltre un mese fa con il giro di tutti i Comuni della provincia, poi ampliatosi al resto della Sicilia con due incursioni anche in Sardegna), ha partecipato a Palermo alla convention dell'Udc, con il coordinatore regionale Decio Terrana e l'on. Vincenzo Figuccia. E durante l'incontro, si sono abbattuti sul leader di Forza Italia nell'Isola, Gianfranco Miccichè, strali velenosi e una quantità di attacchi che neppure nemici e avversari del presidente dell'Ars avrebbero mai immaginato.
Micciché è stato definito «il volto della peggiore politica siciliana degli ultimi vent'anni». C'è un piccolo particolare, però: l'Udc non si presenta da sola alle Europee ma per poter candidare un proprio esponente, cioè in questo caso Dafne Musolino, ha dovuto scendere a patti proprio con l'odiato e il tanto vituperato Miccichè. Basta tornare a qualche settimana fa, alla foto che ritrae sorridenti De Luca e il presidente dell'Ars davanti a una bella porzione di pignolata.
A questo punto, Miccichè ha preteso un immediato chiarimento con il (presunto) alleato ed è arrivata in giornata la inequivocabile dichiarazione del segretario nazionale del partito al quale fa riferimento il movimento Sicilia Vera di Cateno De Luca. «Le questioni personali - afferma Lorenzo Cesa, leader nazionale dell'Udc - siano e restino estranee al rapporto di piena collaborazione politica tra Udc e Fi in vista delle europee del 26 maggio».
L'articolo completo nell'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.
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