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Migranti, così il Comune di Messina potrebbe disobbedire al decreto Salvini

Palazzo Zanca, sede del Comune di Messina

I primi sono stati Leoluca Orlando a Palermo, Luigi De Magistris a Napoli, Dario Nardella a Firenze. Poi la “platea” dei sindaci che hanno deciso di “disobbedire” al decreto sicurezza di Salvini e alle sue misure particolarmente stringenti nei confronti dei migranti richiedenti asilo, è andata allargandosi. A Messina nessuna mossa è stata fatta da Cateno De Luca. Così ad agire sono alcuni consiglieri comunali. La proposta di deliberazione è stata presentata da Alessandro Russo di LiberaMe come primo firmatario ed è già stata sottoscritta dai consiglieri Massimo Rizzo (LiberaMe), Zante (Forza Italia) e Salvatore Sorbello (Gruppo Misto), e prevede, in sostanza, l’istituzione di un Registro comunale dei soggetti richiedenti asilo e protezione umanitaria.

«La proposta – spiega Russo – nasce dalla necessità di superare le previsioni dell’art. 13» del decreto Salvini, «che escludono dalla possibilità di iscrizione anagrafica i soggetti che richiedono asilo e protezione umanitaria, di fatto escludendoli dal godimento di diversi diritti di cittadinanza che per Costituzione andrebbero garantiti a tutti gli individui si trovino a qualsiasi titolo sul suolo nazionale. A ciò si aggiunga che l’iscrizione permetterebbe di registrare le presenze dei migranti, assicurando la loro conoscibilità alle istituzioni e il loro percorso di inclusione lontano dallo sfruttamento da parte della criminalità e del malaffare, cosa che, invece, proprio la previsione dell’articolo 13 della Legge Salvini paradossalmente causerebbe».

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