Intervengono tutti o quasi su una vicenda che potrebbe avere conseguenze determinanti sul futuro di Palazzo Zanca. Ci riferiamo alla recentissima sentenza della Consulta che ha dichiarato costituzionalmente illegittimo il comma 714 dell’articolo 1 della legge di stabilità del 2016. "È la norma – spiega sulla Gazzetta del Sud in edicola il presidente della Commissione bilancio Massimo Rizzo – che ha consentito agli enti locali in stato di pre-dissesto di spalmare su trent’anni il ripiano dei disavanzi e di conseguenza ne ha “ampliato la capacità di spesa in condizioni di conclamato squilibrio“. Tradotto per i non addetti ai lavori, la Corte Costituzionale stigmatizza l’abusata tecnica finanziaria di far pagare i nostri debiti alle future generazioni. Dal punto di vista più strettamente politico – insiste Rizzo –, è l’assoluzione per quella classe dirigente che il debito lo ha prodotto, che così si sottrae al giudizio di responsabilità dei cittadini. "E' opportuno (anzi, assolutamente necessario) - dice - che il sindaco, anche quale assessore al Bilancio, riferisca nell’apposita commissione consiliare. E ciò da oggi stesso, in quanto proprio questa sarà la settimana in cui si avvierà la discussione e la valutazione sul bilancio previsionale. Il sindaco, da parte sua, esprime una certezza. «Il legislatore interverrà – scrive De Luca –, consentendo ai Comuni che hanno i soldi nel cassetto (avanzo di amministrazione), bloccati dalle vigenti norme contabili, di poterli destinare in misura maggiore rispetto al passato al pagamento dei debiti pregressi».