Se ne è andato anche novembre. E di baracche e di riqualificazione si parla sempre di meno. Nessuno mette in dubbio l’impegno del presidente Marcello Scurria e degli altri componenti del Cda di A.Ris.Me, l’Agenzia del risanamento voluta a tutti i costi dal sindaco De Luca. Il problema è che dopo una fase iniziale vissuta in modo forsennato, nel tentativo di ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza, è come se, dopo il “no” del Governo e della Protezione civile nazionale, la tensione fosse calata tutta in un colpo. E ora ogni tanto si riferisce dell’esito di una riunione, si comunica l’imminente definizione delle procedure relative ai 50 alloggi di villaggio Matteotti e ai 47 di Camaro Sottomontagna (progetti in corso di realizzazione da tempo immemorabile), si annunciano confronti con l’Istituto autonomo case popolari, ma la verità è che si è ritornati sui binari lungo i quali il treno del risanamento viaggia da decenni. È come aver assistito a due campionati di calcio in uno. Partenza sparata della squadra di casa, che attua un pressing straordinario, entusiasma anche i tifosi più scettici, sbanca perfino Palermo (con l’indubbio successo personale di De Luca nell’aver quasi “costretto” il presidente Musumeci e la sua Giunta a condividere il percorso della dichiarazione dello stato di emergenza), poi arriva a Roma e lì, per le ragioni che sappiamo, viene irretita in una trama di gioco che la snatura e la porta a subire il gol in contropiede. Da qui l’altro campionato, non più gare all’attacco ma l’inevitabile accontentarsi di qualche piccolo pareggio. Inevitabile chiedersi oggi a che punto sia l’annunciato passaggio di competenze, e di beni patrimoniali, dall’Iacp all’Agenzia che, secondo la legge approvata all’Ars grazie proprio all’emendamento presentato dall’allora deputato regionale De Luca, dovrebbe assumere il ruolo e le funzioni finora svolti dal Comune e dall’Istituto. Leggi l'articolo completo su Gazzetta del Sud - edizione Messina in edicola oggi.