Il Piano di riequilibrio di Messina, ovvero la rimodulazione dello strumento economico-finanziario proposto dalla Giunta Accorinti, è la carta decisiva con la quale Palazzo Zanca si gioca tutto per scongiurare il “default”.
Le prime 70 pagine sono la “fotografia” della città, con gli stessi indicatori e parametri che di fatto vengono utilizzati dai Centri studi per i Report di fine anno sulla qualità del vivere urbano nei Comuni e nelle province italiane.
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