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La “geografia” del Consiglio che si appresta ad insediarsi

La “geografia” del Consiglio che si appresta ad insediarsi

Sarà un consiglio comunale a trazione centrosinistra quello che si appresta ad insediarsi a Palazzo Zanca, seppur nel complesso in formato “cerbero” in virtù dei tre diversi schieramenti rappresentati, per giunta scollegati dall’Amministrazione chiamata a governare nei prossimi cinque anni senza un consigliere che sia diretta espressione.

La coalizione che sosteneva il candidato sindaco Antonio Saitta, al primo turno posizionatosi terzo a meno di duemila voti dal neo sindaco Cateno De Luca, è riuscita ad ottenere la maggioranza sfruttando “indirettamente” gli spiragli dell’attuale legge elettorale grazie alla circostanza in cui nessuna lista collegata al candidato sindaco vincente sarebbe riuscita a superare lo sbarramento del 5%, come appunto avvenuto per le sei liste di riferimento del deputato regionale di Sicilia Vera. La squadra composta da Partito Democratico, LiberaMe e Sicilia Futura avrà dunque il più alto numero di esponenti nel civico consesso, tredici, tenendo in pugno la maggioranza relativa. Tutto ancora da decifrare come questo vantaggio possa tradursi in potenzialità politica nei rapporti con la nuova formazione di governo, con quest’ultima che dovrà necessariamente dialogare, ascoltare e in qualche modo anche assecondare l’Aula se vorrà riuscire a portare avanti proposte programmatiche, dalle più semplici a quelle particolarmente ambiziose. Piuttosto esperto e ben variegato è il quintetto che “veste la maglia” del Partito Democratico, composto da quattro uomini e una donna che nel ruolo hanno già dimostrato di possedere una preparazione all’altezza: sono Claudio Cardile, Felice Calabrò, Libero Gioveni, Gaetano Gennaro ed Antonella Russo. Quattro sono invece gli eletti nella lista “LiberaMe”, nata come estrinsecazione elettorale della corrente “accademica” nel Pd. Ve ne fanno parte tre “new entry” del Consiglio, ma comunque già pratici dell’universo politico, come il medico Biagio Bonfiglio (già consigliere provinciale dell’Udc), l’avvocato Massimo Rizzo (ex Partito repubblicano) ed il già vice segretario provinciale del Pd, Alessandro Russo, che ha superato in volata di una manciata di voti Chiara Levorato e Diego Buda. Torna dopo cinque anni invece Nello Pergolizzi, che era entrato in Aula nel 2005 con Alleanza Nazionale e riconfermato nel 2008 con il Pdl. Poker anche per Sicilia Futura che, oltre ai già certi del posto Nino Interdonato ed Alessandro De Leo, si rafforza con le presenze di Daria Rotolo (moglie del revisore dei conti del Comune Federico Basile) e del dirigente scolastico Pietro La Tona.

Un consigliere in meno, dodici in totale, per il centrodestra, che comunque assumerà inevitabilmente un peso rilevante nelle dinamiche d’aula, specie se dovessero determinarsi delle maggioranze “variabili”. Certo, è innegabile che vi sia un pizzico di delusione per ciò che poteva essere e non è stato, soprattutto tra coloro che con Dino Bramanti sindaco sarebbero approdati in Consiglio grazie al premio di maggioranza (i seggi assegnati alle tre liste sarebbero stati 19). Quattro gli scranni riservati ad Ora Messina, lista espressione della componente “genovesiana”. Approderanno al Municipio Nicoletta D’Angelo (vicina a Pio Amadeo), i riconfermati Francesco Pagano e Pierluigi Parisi, il “novello” Giandomenico La Fauci. In bilico Cettina Buonocuore, il cui destino è legato alla scelta di Dino Bramanti sull’accettare o meno il seggio riservato al secondo miglior candidato sindaco. Poker per la lista civica “Bramanti sindaco”, che trascina l’avvocato Salvatore Sorbello, il già consigliere circoscrizionale Giovanni Caruso, Giovanni Scavello e Salvatore Serra. Infine tre per Forza Italia con i “corazzieri del consenso” Benedetto Vaccarino, Giovanna Crifò ed Ugo Zante, i primi due autentici highlander di Palazzo Zanca, il terzo giovane nipote dell’avvocato penalista Salvatore Silvestro.

Infine il Movimento 5 Stelle, che per la prima volta nella sua storia entra nel palazzo comunale di Messina con sette consiglieri. La delegazione sarà guidata dal candidato sindaco Gaetano Sciacca, il quale ambisce ad un ruolo nel consiglio di presidenza e potrebbe lasciare lo scettro di capogruppo a l’allenatore di calcio, Andrea Argento.

Gli altri eletti sono la consulente Serena Giannetto, il giovanissimo 22enne Paolo Mangano, l’assistente sociale Cristina Cannistrà, poi Giuseppe Schepis e Francesco Cipolla.

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