Ci sono voluti sette giorni ma alla fine dal sito del Comune di Messina è saltato fuori un dato definitivo anche sulle preferenze dei singoli consiglieri. Lo diciamo subito, sono numeri assolutamente indicativi, molto vicini a quelli che dovranno essere formalizzati dal seggio unico centrale a partire da oggi, ma restano assolutamente ufficiosi.
Il seggio centrale oggi alle 16 inizierà il computo delle preferenze, ma la novità è che l’attesa per la chiusura di questi conti potrebbe avvenire prima del previsto. E’ stato deciso, infatti, di “contare” i voti dei consiglieri delle sole sette liste (M5S, PD, Libera Messina, Sicilia Futura, Ora Messina, Bramanti Sindaco e Forza Italia) che hanno superato lo sbarramento. Per oltre 600 candidati consiglieri, che non potranno mai entrare in Aula, l’unico dato che avranno sarà proprio quello ufficioso arrivato dalla conta del Centro elaborazione dati del Comune. Una quindicina di sezioni i cui dati non erano stati “caricati” nel sistema, sono state recuperate solo dopo le verifiche del seggio unico che ha lavorato per la proclamazione del sindaco e la conta delle liste, aprendo i plichi chiusi dai presidenti.
La proclamazione dei 32 consiglieri non potrà avvenire prima di quella del sindaco vincitore del ballottaggio. La vittoria di Dino Bramanti o di Cateno De Luca cambia in maniera sensibile la composizione del consiglio.
In base ai dati ufficiosi pubblicati dal Comune sul suo sito ed in base alla ripartizione dei seggi, anch’essa ufficiosa e quindi tutta da verificare, proviamo a vedere come potrebbe essere composto il consiglio, secondo le due opzioni.
Se dovesse vincere Cateno De Luca, non sarà assegnato alcun premio di maggioranza, perché nessuna delle sei liste del deputato regionale ha superato lo sbarramento. Quindi si applica un proporzionale puro. La maggioranza d’aula andrebbe al centrosinistra con 13 seggi, 12 al centrodestra e 7 al M5S.
Nel centrosinistra 5 sarebbero i consiglieri del PD ed in base ai dati ufficiosi del Ced del Comune, siederebbero in aula: Claudio Cardile 1189 voti, Felice Calabrò 1012, Libero Gioveni 901, Gaetano Gennaro 597, Antonella Russo 581. 4 i consiglieri di Libera Me, la lista “accademica”: Biagio Bonfiglio 655, Massimo Rizzo 588, Nello Pergolizzi 567, Alessandro Russo 446). Altri 4 seggi andrebbero a Sicilia Futura: Nino Interdonato 1030, Alessandro De Leo 1020, Daria Rotolo 566, La Tona 523.
Spostiamoci al centrodestra dove un seggio sarebbe riservato, con De Luca sindaco, a Dino Bramanti che lo “soffia” ai suoi consiglieri. Gli altri 11 sarebbero 4 di Ora Messina (Nicoletta D'Angelo 1065, Francesco Pagano 881, Giandomenico La Fauci 851, Pier Luigi Parisi 624), 4 di Bramanti Sindaco (Salvatore Sorbello 603, Giovanni Caruso 596, Giovanni Scavello 453, Salvatore Serra 442), 3 a Forza Italia (Benedetto Vaccarino 1542, Giovanna Crifò 1129, Ugo Zante 1029). Sette sarebbero i seggi per il M5S (Gaetano Sciacca 1099, Andrea Argento 946, Serena Giannetto 724, Paolo Mangano 498, Cristina Cannistrà 421, Giuseppe Schepis 388, Francesco Cipolla 372).
Se invece dovesse vincere il ballottaggio Dino Bramanti, andrebbero 19 seggi alla sua coalizione e quindi Ora Messina salirebbe a quota sette (si aggiungono Concetta Buonocore 509, Domenico Quartarone 480, Francesco Zaffino 449). Sei i seggi per Bramanti Sindaco (arriverebbero in aula anche Enzo Calabrò 440 e Daniela Micali 305). Raddoppierebbe Forza Italia che promuoverebbe Sebastiano Tamà 751, Rita La Paglia 410 e Alessandra Colosi 344. Nel centrosinistra avrebbero 3 seggi sia il PD che Libera Me, mentre due andrebbero a Sicilia Futura. Un posto andrebbe a De Luca, ma su questo aspetto è stato posto un quesito alla Regione per capire se il limite minimo del 20% è per il primo turno. Il M5S scenderebbe da sette a 4.
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