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Eros Ramazzotti a Taormina, festa in famiglia con... cinquemila "battiti infiniti"

Cinquemila “Battiti infiniti”, che tra sabato e domenica diventeranno 15mila. Eros Ramazzotti fa il pieno a Taormina, in un Teatro Antico che per tre sere si trasforma in una “terra promessa” per chi è arrivato a vedere la seconda delle tre tappe italiane del tour che ha fatto registrare 65 sold out sui 69 appuntamenti. Cinquemila “Battiti infiniti” che sono famiglia: come quella che c’è in prima fila per Eros, con i figli Aurora (insieme al compagno Goffredo Cerza) e il più piccolo Gabrio Tullio a festeggiare papà in una calda sera d’estate. E Ramazzotti fa Ramazzotti: gioca con le sue canzoni, lascia spazio ai suoi consueti assoli di chitarra e li alterna con i duetti con le coriste. Ne combina gli stili con una alternanza. E’ il suo stile: melodia e potenza sonora mischiate tra loro.

È la sua firma, la caratteristica che lo fa amare nel mondo perché c’è il riconoscibile marchio dell’italianità unito però all’anima sonora più “internazionale”. Poco meno di due ore di concerto – anche poche vista la discografia – realizzato con cura, con una produzione semplice che si addice alla storicità del luogo in cui Eros recita. A tratti più uno show che un concerto, con il cantautore romano che vive tra e con il pubblico. Oltre 70 milioni di dischi venduti e più di 2 miliardi di ascolti globali, nel concerto di Ramazzotti c’è Taormina e poi ci sono i brani dell’ultimo album omonimo che è l’ideale seguito di “Vita ce n’è” del 2018. Un album “Battito infinito” al quale hanno partecipato tra gli altri i siciliani Colapesce & Dimartino, Paolo Antonacci (figlio di Biagio), Bungaro e la stessa figlia Aurora. Con i nuovi brani ci sono i successi di una carriera straordinaria: Dove c’è musica, Un’emozione per sempre, Stella gemella, Se bastasse una canzone, Terra Promessa, Cose della vita, Più bella cosa. C’è l’omaggio a Pino Daniele e c'è il fuoriprogramma con Mirko chiamato sul palco per chiedere la mano di Carlotta perché "più bella cosa non c'è". Un manifesto della sua rinnovata identità artistica, dopo oltre 35 anni di carriera. Dove però l’arrivo è sempre l’inizio, con il denominatore comune delle emozioni.

 

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