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Il ministro Provenzano a Reggio Calabria: "L’alta velocità viene prima del Ponte"

Il ministro Giuseppe Provenzano

Più trascorrono i giorni, più si accavallano voci e dichiarazioni, più i messinesi e gli abitanti dell’area dello Stretto si sentono confusi, smarriti, con la netta sensazione che ci sia qualcuno che si sta burlando di loro. Fra poche settimane il Recovery Plan dovrà essere definito e presentato e, per molti aspetti, può essere davvero l’occasione storica, l’ultimo treno, per realizzare opere infrastrutturali cruciali per i nostri territori, per il rilancio del Sud, di Sicilia e Calabria e di quella regione euromediterranea che vede nello Stretto il suo cuore pulsante.

Dove eravamo rimasti? Alle dichiarazioni di ministri e viceministri. Ebbene, ieri, sull’altra sponda, ne sono arrivati ben due, di esponenti del Governo, i ministri Gualtieri e Provenzano. Certo, a Reggio Calabria soffiano venti di campagna elettorale. Ma sono significative le frasi rilasciate dal ministro del Sud Giuseppe Provenzano. Leggiamole: «Qualche giorno fa – afferma il titolare del dicastero del Mezzogiorno e della Coesione territoriale – abbiamo avuto un’importante riunione sul Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) della tratta ferroviaria Salerno-Reggio Calabria. L’impegno del Governo non è un semplice ammodernamento di quella tratta, ma una vera e propria revisione per trasformarla in tratta ad alta velocità di rete e per assicurare un servizio adeguato agli standard del 2020. Su questo bisogna accelerare, di molto. È questo l’impegno del Governo, a cominciare da quello della ministra Paola de Micheli».

E Provenzano poi ha aggiunto: «Accanto alle grandi infrastrutture noi dobbiamo guardare alla viabilità secondaria e soprattutto ai sistemi territoriali integrati. Quando parliamo di infrastrutture dobbiamo farlo guardando all’intermodalità, a connettere gli aeroporti, i porti, in un sistema che rilanci la competitività dei singoli territori».

Bene così. Ma ecco il Ponte, uno di quegli argomenti che non si sa se viene trattato per dovere (qualcosina bisogna pur dirla, in campagna elettorale), per convinzione, per necessità, per gioco o quasi con fastidio. Leggiamo le dichiarazioni di Provenzano sulla “ipotesi di realizzazione del Ponte sullo Stretto”: «È in corso una valutazione tecnica. Non vorrei, però, che tornassimo a rivedere lo stesso film degli ultimi quarant’anni, nel corso dei quali si è sempre parlato del Ponte e non si è fatto il resto. Io penso che non bisogna aspettare il Ponte sullo Stretto per avere l’Alta velocità in Calabria e in Sicilia. Rompere l’isolamento con le infrastrutture digitali che in molti nostri territori ancora non esistono è una priorità. È questo che chiedono con urgenza i cittadini».

Lo aveva già detto qualche mese fa che l’Alta Velocità può fare a meno del Ponte, con i treni che volano sulle acque dello Stretto e percorrono gli splendidi e modernissimi tratti ferroviari della nostra avveniristica Isola. Ci mancherebbe se Provenzano o altri non potessero esprimere le proprie opinioni (anche le più fantasiose...). Ma resta sempre l’interrogativo senza risposta: il Governo che ne farà del Ponte e dell’Area dello Stretto?

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