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Saldi a Messina, dopo la crisi si vede un po’ di luce

Migliorate le vendite ribassate nell'ultima settimana in buona parte dei negozi cittadini. Dopo un inizio disastroso, trend in risalita con una crescita tra il 10 e 15 per cento

Saldi a Messina con un andamento fluttuante che sta variando settimanalmente. Dopo un inizio negativo, per alcuni commercianti assolutamente disastroso, nell'ultima settimana le vendite low cost, in vigore dal 5 gennaio, sono in risalita registrando una crescita tra il 10 e 15 per cento. L'andazzo disastroso del debutto, finalmente inizia a prendere una piega positiva con un aumento del volume di affari che si appresta a compensare la perdita iniziale. Un interesse tardivo da parte dei consumatori messinesi, che solo da qualche giorno, hanno iniziato ad attenzionare le vetrine che propongono sconti anche del 70-80 per cento, e girano per negozi intenzionati a comprare.

È il caso di Elena, una studentessa universitaria, che ha preferito aspettare due settimane prima di comprare il cappotto alla moda che tanto le piaceva. «Mi costerà la metà - dice avvicinandosi alla cassa - è il mio primo acquisto da quando ci sono i saldi e l'ho trovato molto conveniente. Ribassato del cinquanta per cento. Sono stata fortunata perché non era stato ancora venduto. Si, probabilmente nei prossimi giorni, farò altri acquisti ma senza esagerare. Studio e non ho un reddito ancora».

Per la messinese Roberta Ciotto che studia all'Università di Reggio Calabria, facendo il pendolare ogni giorno, i saldi sono iniziati ieri ma solo per mancanza di tempo. «Sto facendo un giro per i negozi del viale San Martino - dice - assieme alla mia amica Claudia. Ci siamo ritagliate qualche ora per approfittare dell'opportunità. Siamo giovani studentesse quindi è chiaro che guardiamo l'articolo che ci piace ma anche il prezzo. Ho preso anche un vestito della nuova collezione primaverile, anche se non era scontato il prezzo era buono». A caccia dell'affare giusto, le due amiche, sono riuscite a portare a casa tre capi di abbigliamento senza spendere tanto.

A spasso per negozi anche la signora Tiziana che ha appena acquistato un paio di scarpe griffate e un cappellino, spendendo una quarantina di euro. «Non amo la confusione - dice - per questo ho approfittato di un giorno feriale. Sono soddisfatta degli articoli che porto a casa. Credo di avere comprato merce di qualità a un prezzo conveniente. È solo l'inizio nei prossimi giorni continuerò a fare shopping con mia figlia».

Non hanno adocchiato nulla di preciso, due colleghe di lavoro, Simona e Anna. «Stiamo facendo un giro esplorativo - dicono - ancora non abbiamo approfittato degli sconti. L'interesse ovviamente c'è, ma il tempo delle spese pazze è finito».

Un periodo che i commercianti messinesi purtroppo rimpiangono. «Un disastro - afferma Tiziano Grungo, titolare di un negozio di abbigliamento di una grossa catena commerciale - sta andando peggio dello scorso anno. Purtroppo i saldi non funzionano se i negozi diventano irraggiungibili. E per la maggioranza dei messinesi, che, diciamo la verità, nonostante gli abbonamenti per il bus a venti euro, continuano a spostarsi in centro con le auto e non trovando un parcheggio se ne vanno. I costi di gestione purtroppo continuano ad aumentare, le bollette, l'affitto. Di questo passo in tanti saremo costretti a chiudere. Ci mancava anche lo smantellamento stradale per piantare gli alberelli che sottraggono spazi alla sosta».

Per la negoziante Gloria, socia titolare di un importante negozio di abbigliamento per bambini, la perdita del reddito di cittadinanza, nella stagione saldi di quest'anno , purtroppo sta segnando la differenza aggravando una situazione già nera. «La crisi ci sta soffocando - dice - è un disastro continuo e la colpa non è certo delle famiglie. Lo scarso potere di acquisto dipende anche dalla soppressione di questo beneficio che per alcune mamme consentiva oltre al cibo di fare pure qualche spesuccia in più per vestire i figli o per un regalino. Purtroppo con la perdita del reddito queste spese, diciamo non fondamentali, vengono annullate giustamente, perché con quel poco che ti entra in casa bisogna pensare a mettere qualcosa sulla tavola».

Sull'effetto boomerang della perdita del reddito di cittadinanza interviene il presidente di Confcommercio Messina, Carmelo Picciotto. «Con la sospensione del sussidio dal primo gennaio - afferma - è normale che i saldi vanno male in generale. Un disastro annunciato. Per le famiglie che non sono più percettori del reddito, l'unica priorità a cui badare soprattutto da noi, sono i beni alimentari e non certamente vestiti e scarpe. Nelle prime due settimane di saldi c'è stato un calo del 10, 15 per cento rispetto allo scorso anno. Ma si spera nell'effetto compensativo dato che la situazione sembra registrare un miglioramento nell'ultima settimana, facendo recuperare quella stessa percentuale, tra il 10 e 15 per cento, che era stato il valore iniziale della perdita. Un piccolo ma importante segnale, che se proseguirà anche nelle prossime settimane, consentirà al commerciante medio di chiudere in pareggio, quindi più o meno come l'anno scorso, riuscendo a coprire le spese delle forniture. Questa ripresa dimostra che tutto sommato la gente crede ancora negli sconti, malgrado c'è meno circolazione di denaro a causa degli aumenti di luce, gas, trasporti e la perdita di un beneficio che ha dato più ossigeno alle famiglie».

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