Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

Ponte sullo Stretto, ora Draghi deve solo trovare le risorse

Una elaborazione grafica del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina

C’è una scelta politica e c’è un livello tecnico di decisioni e di atti da portare avanti. La scelta politica è quella che si è materializzata mercoledì a Roma, con l’inequivocabile voto della stragrande maggioranza dei deputati della Camera che hanno dato un segnale preciso al Governo: il collegamento stabile nello Stretto va realizzato nel più breve tempo possibile e l’esecutivo Draghi deve reperire le risorse necessarie. La decisione tecnica discende dalla scelta politica ed è evidente che se il Governo non vuole imboccare strade ormai scartate, intestardendosi con ulteriori studi di fattibilità per ipotesi che comporterebbero solo aumento di costi e slittamento di tempi “sine die”, il percorso più logico e naturale è quello di riavviare le procedure, ripartendo dalla progettazione definitiva (che va sicuramente aggiornata) aggiudicata al General Contractor, l’ex Eurolink. Oggi le imprese di quel Consorzio si ritrovane tutte (Impregilo e Salini) nel grande colosso italiano delle Costruzioni, Webuild, che nel frattempo sta facendo incetta di appalti miliardari legati anche all’Alta velocità e alle nuove tratte ferroviarie in alcune regioni del Sud e in Sicilia. Webuild, da mesi ormai, va sostenendo di essere pronta a rivedere il progetto e ad avviare i cantieri in poco tempo.

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