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Barcellona, la denuncia della Uil: "In 40 rischiano il posto di lavoro, mentre l'azienda assume personale"

“Ben 40 lavoratori e lavoratrici, già dipendenti del supermercato ex Famila di Barcellona Pozzo di Gotto rischiano di perdere definitivamente il posto di lavoro. Si tratta di lavoratori che erano dipendenti del Gruppo Abbate: azienda che, a seguito del fallimento, ha proceduto a licenziare tutti i lavoratori nell’aprile 2020. Successivamente il medesimo punto vendita è stato acquisito dal gruppo Conad che sta procedendo ad effettuare i lavori di ristrutturazione dei locali per una prossima apertura al pubblico. Nella nostra provincia, già martoriata dall’assenza di lavoro ed a cui si è aggiunta la grave situazione determinata dalla pandemia da covid, è socialmente inaccettabile che circa 40 lavoratrici e lavoratori perdano il posto di lavoro, nonostante il Gruppo Conad stia riaprendo l’esercizio commerciale nello stesso sito dove si trovava il punto vendita presso il quale svolgevano l’attività lavorativa i 40 lavoratori. Inoltre, fatto ancor più grave, sembrerebbe che la Conad, tramite un suo consociato, abbia avviato una campagna di selezione di personale finalizzata ad assumere lavoratori da assumere proprio per la prossima apertura del punto vendita di Barcellona P.G.. Insomma, oltre il danno, la beffa…” lo hanno affermato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Francesco Rubino, segretario generale Uiltucs Messina.

“Nei mesi scorsi avevamo reiteratamente chiesto un incontro al gruppo Conad per confrontarci e risolvere questa vertenza attraverso la ripresa dell’attività lavorativa per i 40 lavoratori e anche la Segreteria Regionale della Uiltucs Sicilia aveva sollecitato l’apertura di una discussione in merito, ma la Conad non ha dato alcuna risposta. Abbiamo anche chiesto un interessamento dell’amministrazione comunale di Barcellona P.G., con la quale nei mesi scorsi si era anche aperta un’interlocuzione tramite il Consiglio Comunale, ma, ad oggi, non abbiamo ricevuto risposte concrete in merito a questa difficile vertenza che riguarda le prospettive occupazionali di decine di lavoratori barcellonesi. Pertanto, siamo costretti ad investire della vicenda il Sig. Prefetto di Messina. Inoltre, la Uil e la Uiltucs Messina proclameranno una serie di iniziative ed azioni di protesta finalizzate a rivendicare il futuro occupazionale dei 40 lavoratori e ad evitare questa nuova inaccettabile macelleria sociale” hanno concluso Tripodi e Rubino.

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