«Accogliamo con favore l’iniziativa del governo Musumeci di chiedere lo stato di calamità e misure economiche straordinarie per Lampedusa e Linosa e auspichiamo che venga estesa anche alle altre isole della Sicilia». Così Christian Del Bono, presidente della Federalberghi degli arcipelagi di Sicilia. «Le isole della Sicilia - puntualizza - sono a trazione turistica e il 50% della stagione è ormai andato in fumo, mentre per i mesi di luglio, agosto e settembre si prevedono cali di fatturato significativi rispetto al 2019. Questi non consentiranno alle imprese stagionali delle isole minori di coprire i costi di gestione, parte dei quali insistono su base annuale. L’economia delle piccole isole dipende quasi esclusivamente dagli effetti diretti, indiretti e indotti derivanti dal turismo i cui flussi, anche per il 2021, sono previsti in forte calo rispetto al 2019. Alcune isole sono a rischio spopolamento e in altre si sono già registrati grossi disagi sociali, che a partire dai primi mesi invernali saranno sicuramente amplificati». E conclude: «Occorre anche una fiscalità di vantaggio e misure per incentivare la creazione di occupazione per evitare di ripiombare in una nuova perdurante e ancor più grave crisi economica di quella precedente, con pesanti strascichi negli anni a venire. Chiediamo al governo Musumeci di perorare la causa della doppia insularità delle nostre isole presso il governo nazionale, affinché ne vengano adeguatamente riconosciute le peculiarità e gli svantaggi socio-economici e strutturali già sanciti dal trattato di funzionamento dell’Ue e siano assegnate quelle misure speciali che a oggi non sono state previste né in ambito regionale né tantomeno dal governo Conte».