Il tassametro ha iniziato a correre veloce sin dal primo minuto. La corsa per avere i rimborsi delle bollette delle utenze di casa è iniziata alle 18,20 e per i primi istanti il ritmo è stato di una decina di domande al minuto inviate alla piattaforma. Alle 21 la contatore aveva toccato quota 900 e quindi nelle notte è stata sfondata ampiamente quota 1000. Un segnale che i messinesi in disagio economico aspettavano solo lo sparo dello starter per potersi riversare sul sito del comune è presentare la loro richiesta di rimborso con tanto di quietanza di pagamento delle bollette della prima casa di acqua, luce e gas o della bombola da cucina. La regola ferrea è che quella che il Comune, che ha stanziato 2,3 milioni di euro solo per questa misura, rimborsa le fatture solo dopo che sono state saldate dall'utente. Niente anticipi e niente cash. Una fretta quella di presentare la domanda dettata da, forse, da due ragioni: la relativa brevità della finestra temporale per l'invio delle richieste (scadenza 7 maggio) e anche il fatto che i rimborsi avvengono sino ad esaurimento fondi. Calcolando una media di 200 euro di bollette a famiglia, ci sono margini per soddisfare 11.500 istanze. Un numero che realisticamente dovrebbe essere sufficiente a soddisfare tutti. Si parte infatti dalla consapevolezza che le 8500 richieste per i buoni spesa regolarmente attivate, saranno tutte bissate anche per il rimborso bollette. Magari poi col passare delle settimane qualcuno si tirerà indietro perché ha ricevuto la cassa integrazione, o ha ripreso il lavoro, ma grosso modo questa quota resterà fissa. Poi si aggiungeranno i lavoratori dipendenti sotto la soglia delle reddito di cittadinanza che però hanno 350.000 euro tutti per loro e anche una graduatoria autonoma rispetto ai senza reddito o a chi ha già un sussidio dal parte dello Stato. In pratica non ci sarà da sorprendersi se le domande raggiungeranno quota 10.000. Fino al 7 maggio inutile attendere i rimborsi. Infatti, solo a chiusura dell'invio delle domande, verranno stilate le due graduatorie (fascia A, senza reddito con fascia B, con sussidi statali, fascia C lavoratori dipendenti) e la priorità verrà data a chi a reddito zero. A quel punto, saranno verificate tutte le bollette una per una e poi saranno spediti i flussi alla Ragioneria del Comune che invierà i soldi all'Iban che è stato indicato nella domanda. Chi non avesse un conto corrente potrà ricevere un assegno circolare. Dalla bolletta dell'energia elettrica verrà defalcato il canone Rai che non può essere rimborsato.