Forse sarebbe il caso che la classe politica siciliana alzasse un po' la testa per arginare le strategie socialmente destrutturanti delle Poste, società per il 64% controllata dal Ministero dell'Economia. La Sicilia, scrive la Gazzetta del Sud in edicola, paga il prezzo più alto. Già nell'infornata delle recenti assunzioni la quota riservata all'Isola era marginale rispetto alle altre regioni. Ora invece, come denuncia il deputato regionale Franco De Domenico, le Poste hanno «predisposto un piano di razionalizzazione delle filiali delle grandi città che prevede la chiusura di una trentina di uffici postali in tutta Italia, di cui 14 nella sola Sicilia». Nella città di Messina ne sono previste ben 5.