Il sospetto che non tutti facessero il loro dovere, in questi anni, era venuto a molti, ma adesso ci sono anche i numeri a inchiodare Messina al suo ruolo di città di “furbi e fantasmi”.
La dettagliata relazione sul primo anno di attività dell'amministrazione De Luca, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, custodisce i dettagli di una crisi di partecipazione tributaria di dimensioni preoccupanti. Solo per restare alla Tari, il tributo più comune e generale che tutte le famiglie e gli esercizi commerciali devono pagare, solo un messinese su tre è in regola. Un altro terzo della popolazione non la paga ( i furbi) e poi ci sono altri 35.000 utenti che per il Comune neanche esistono ( i fantasmi), eppure gettano la spazzatura come tutti gli altri.
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