
Pozza dei fanghi di Vulcano aperta, con ingresso a pagamento (ad eccezione dei residenti, come sempre), in questa penultima domenica di luglio. Potrebbe, però, essere l'ultima (con queste modalità) per la stagione estiva 2019.
La Regione, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, in particolare l'assessorato all'Energia, ha intimato alla “Geoterme”, società che gestisce da un ventennio l'accesso, previo pagamento del ticket, all'area geomineraria dove insiste la “pozza miracolosa”, di chiuderla, nelle more di una gara che dovrebbe affidarne la gestione.
A Palermo, infatti, avrebbero scoperto che i proventi dell'accesso ai fanghi termali, ritenuti bene minerario e, quindi, di proprietà regionale, finirebbero solo nelle casse della “Geoterme”. Inoltre, sempre dalla Regione, si evidenzia come la società vulcanara non sia mai stata destinataria di concessione. Nelle more che si dipani la matassa, il rischio concreto è la chiusura al pubblico del laghetto termale con gli inevitabili contraccolpi dal punto di vista turistico, già “penalizzato” dai fatti legati allo Stromboli.

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5 Commenti
Maria Lucia Rosafio
27/07/2019 23:25
I fanghi devono restare così come sono. Torno ogni anno a Vulcano da circa 20 anni ed entrare nella pozza fangosa resta sempre un' esperienza emozionante e salutare. La modica cifra per l' ingresso permette alla Società, che ne detiene gli utili, di tenere in ordine controllato l' ambiente . Si potrebbe richiedere ,alla Società in questione, di versare al comune, una percentuale dei profitti con richiesta che siano spesi per l' isola di Vulcano e che di anno in anno vengano dovutamente giustificati pubblicando con trasparenza le opere sviluppate. Guai a far passare in altre mani... Per un breve tempo renderebbero gratuiti gli ingressi. Poi direbbero : " Il degrado ha preso il passo e la cosa non è più gestibile!" E in men che non si dica ne farebbero spa per centri relax di lusso!!! E così la gente che pagava appena 2/3 euro per goderne ristoro, non potendo permettersi le cifre previste da cotanto elegante centro, i fanghi potrà vederli solo in qualche vecchi cartolina !!! Ma i politici pensano davvero che la gente beva tutte le loro chiacchiere? Forse con un minimo di senso storico, di appartenenza alle proprie tradizioni, alla propria cultura, si può ancora guardare al Vucano con il rispetto che gli antichi ci hanno tramandato e che oggi , pare, si faccia di tutto per disconoscere!!!
Giorgio Soncini
10/02/2021 18:24
Sono parecchi anni che vado a vulcano per cure, ma penso che se non aprono la pozza dei fanghi non ci ritornerò più, e mi dispiace moltissimo, perchè so che tantissime altre persone la pensano così. Non trovo giusto che per una faccenda burocratica, vengano colpiti gli abitanti e commercianti di questa meravigliosa isola.
Maria Lucia Rosafio
10/02/2021 22:25
Sono la Signora Rosafio. Torno ad esprimermi sulla questione "Pozza fanghi di Vulcano". Comprendo l' amarezza del Sig. Soncini perché è anche la mia. Purtroppo la mia amarezza è diventata sofferenza da quando ho saputo, con certezza, che proprio quelle persone, che io stessa avevo ritenuto garanti della tutela di quell' angolo di terra che pareva la cosa più vicina al Paradiso, sì, proprio quelle persone, lo stavano trasformando in qualcosa più prossima all' inferno e come se non bastasse erano sempre le stesse che avrebbero tratto profitto da quella spa - centro benessere, che tanto mi aveva messo in allarme. Un bene di tutti da rendere quale profitto per pochi. Una vergogna senza limiti, ancor più perché, proprio la " Pozza " , è sotto il vincolo dei beni protetti dall' UNESCO. Auguro per il bene di tutti che la Procura della Repubblica e quindi la Legge faccia la Sua parte e restituisca dignità ad un Isola che la natura ha voluto baciare di tanta bellezza ! Maria Lucia Rosafio
Sandra De Pietri
11/02/2021 01:05
Sono davvero indignata che da metà Giugno 2020 ad ora, è passato quasi un anno, la regione Sicilia, proprietaria di tutto ciò che risale dal sottosuolo (cioè i fanghi e i gas di zolfò) e il privato proprietario del terreno dove fanghi e gas fuoriescono, non siano in grado di trovare un accordo di gestione comune e riaprire il più velocemente possibile; sono davvero molto molto indignata perché i soggetti in questione non capiscono che è il futuro turistico dell’isola che ne soffre, sia economicamente che socialmente; di più si vietano le cure con i fanghi a persone con problemi artrosici, reumatici, dermatologici e alle vie respiratorie: di questo dovreste vergognarvi.
Maria Lucia Rosafio
12/02/2021 00:18
Gentile Signora Sandra, tengo a dirLe che la Regione non può intervenire, in quanto l' area della Pozza dei Fanghi è posta sotto sequestro per gravi motivi . C' è da augurarsi che, gli Enti preposti alla cura dei Beni Ambientali, una volta portata a termine la questione legale, possano, in virtù dell' autorità conferitagli dallo Stato, trovare le opportune risoluzioni, al fine di disciplinare l' auspicabile ri-uso dei Fanghi . Sarebbe opportuno che Codesto Giornale, che ospita con generosità le opinioni dei Cittadini, si facesse carico di scrivere cosa, in realtà, abbia portato al sequestro di quell' area . Sono fiduciosa nell' onestà intellettuale dei Giornalisti della Gazzetta del Sud, i Quali , com' è Loro costume fare, una vota esposti seriamente i fatti, aiuteranno i Lettori, finalmente, a coprendere il perché dei provvedimenti legali , che saranno stati, indiscutibilmente , necessari . Maria Lucia Rosafio