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Heineken riabbraccia la Birra Messina, presentata a Roma la "Cristalli di Sale"

Da sinistra: Alfredo Pratolongo. Soren Hagh, Mimmo Sorrenti, Katia Pantaleo

Una multinazionale del calibro di Heineken, che in Italia ha il 30% della quota mercato con 2mila dipendenti in quattro birrifici per un giro d’affari totale attorno a un miliardo di euro, abbraccia una storia di riscatto imprenditoriale avviata da 15 caparbi operai di Birra Messina, dal 1923 un simbolo della Sicilia.

Sono state presentate oggi in anteprima a Roma la Birra Messina con veste grafica rinnovata e un unicum al mondo, la Birra Messina Cristalli di Sale che ha negli ingredienti il raccolto della salina di Trapani, frutto dell’accordo quinquennale tra Heineken e i 15 soci della Cooperativa Birrificio Messina che, investendo Tfr e mettendo a garanzia dei mutui le proprie case, hanno rilanciato nel 2016 il marchio brassicolo della città dei due mari, all’insegna dell’innovazione e della tipicità.

Dal gruppo Heineken è arrivata una commessa, salva-occupazione, fino a 25mila ettolitri l’anno che prevede sia la produzione della nuova ricetta, una lager di puro malto dal gusto originale e beverino, sia la distribuzione delle altre quattro birre attualmente prodotte nel birrificio siciliano attraverso la rete commerciale nazionale del gruppo Heineken, che comprende anche i brand Partesa, Dibevit e una rete di distributori indipendenti.

«Non è stato facile passare dal ruolo di operai - ha detto Domenico Sorrenti, presidente della Cooperativa - a quello di imprenditori di noi stessi. Ma siamo molto orgogliosi delle nostre radici e di produrre una birra che permetterà di portare la nostra città e la Sicilia in tutta Italia. La cosa più bella di quest’accordo veder ritornare a Messina una multinazionale che conosciamo per qualità produttiva dopo 15 anni che non c'era in più. L’accordo con Heineken ci permetterà di fare un salto dimensionale puntando al raddoppio dei volumi, mentre Birra
Messina era prodotta a Massafra (Taranto) e continuerà ad essere prodotta a Massafra».

«Per noi è fondamentale il fattore 'scelta' alla base di questa collaborazione - ha affermato Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e Affari istituzionali Heineken Italia - ci siamo scelti reciprocamente conoscendo il lavoro di qualità, oltre che la competenza, la passione e la determinazione delle persone. Con l’accordo presentato oggi consolidiamo il nostro ruolo di terza via  tra chi, spesso sul web, parla di due blocchi, l’industria e i microbirrifici. Noi non vediamo contrapposizioni, ma compresenza sul mercato tra grandi e piccoli. Gli italiani bevono la birra a pasto, in maniera responsabile ma con la curiosità di cercare varietà. Noi offriamo innovazione con un eccellente rapporto prezzo/qualità, e riteniamo che il fenomeno dei microbirrifici sia positivo - ha sottolineato Pratolongo - ed estremamente integrato alla storia del Paese».

Secondo Soren Hagh, n.1 di Heineken Italia, «il consumatore in Italia è disposto a pagare di più per la varietà, la tipicità, e la nuova nata, Birra Cristalli di Sale, una doppio malto con sale della salina di Trapani, può soddisfare chi cerca il 'drink different'. Cercavamo un prodotto ricco di storia e di tipicità e abbiamo l’orgoglio di aver creato insieme ai 15 operai messinesi un prodotto unico al mondo. L’accordo di distribuzione con la Cooperativa Birrificio Messina nasce proprio perché si tratta di un grande prodotto, che ora ha un suo primo flagship store a Roma, nel cuore di Trastevere».

«E secondo un nostro monitoraggio tra i consumatori ha un alto potenziale di successo perché la Sicilia evoca storia, arte, cultura, e qualità a tavola e birra Messina è parte di tutto questo e ha una storia eroica. La storia di un birrificio - a giudizio del manager - è fondamentale, senza è molto più difficile spiegarla fuori dal territorio di produzione.». In generale, ha sottolineato Hagh, «siamo in un periodo in cui il mercato della birra è in crescita in volumi, ma anche in valore.

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